Non vi sentirete mai al riparo: tensione assicurata. Lo promette al pubblico Raphael Tobia Vogel, regista di La Reginetta di Leenane, che con questo testo ha scelto di portare in scena al Teatro Franco Parenti uno dei suoi autori preferiti. E’ Martin McDonagh, molto amato anche da Ambra Angiolini, che nella pièce interpreta il ruolo della figlia Maureen, accanto a Ivana Monti, l’anziana madre Mag. Tra madre e figlia è un amore fatto di odio. E’ come una relazione sado-maso: chi è la vittima e chi il carnefice?
Con La Reginetta di Leenane siamo negli anni ‘90 in un piccolo villaggio in Irlanda, nella Contea di Galway affacciata sull’Atlantico. Remota comunità, dove le due donne si muovono in uno spazio claustrofobico. È quella casa che non nasconde la muffa, lascia intravedere la pioggia, ospita degli oggetti di uso comune, ma armi potenziali.
E’ una scena cupa, che insieme ai costumi racconta l’atmosfera e le difficoltà che rinchiudono le due in casa. A creare una frattura, in questo rapporto pieno di tensione, arriva Patrick, di ritorno dall’Inghilterra. Per Maureen sembra l’occasione per crearsi una vita lontana da quella casa. Per la madre significa il possibile abbandono, a cui sente di dover reagire. Lo fa con estrema crudeltà, che ne decreta una scivolata verso l’abisso, mentre la rabbia assume connotati feroci.
Portare in scena Martin McDonagh con il suo primo testo di successo, La Reginetta di Leenane, per Raphael Tobia Vogel è la concretizzazione di un sogno, lungamente accarezzato («Il testo The Pillowman? Ancora più violento»). E’ anche un continuare a raccontare quei rapporti di coppia e familiari, che aveva affrontato con le più recenti regie (“Costellazioni” e “Scene da un matrimonio”). Ed è un racconto che diventa di estrema attualità, in un momento in cui sempre più spesso si parla di violenza domestica.
In scena troviamo due attrici molto amate dal pubblico, che ha potuto applaudirle in vari spettacoli proprio al Teatro Franco Parenti, decretandone regolarmente il sold-out. Entrambe hanno affrontato negli ultimi spettacoli dei ruoli di donne molto forti. Ivana Monti in “Una vita che sto qui” è decisa a non lasciare la casa che ha abitato per tanti anni, legata a tutti i suoi ricordi. Un ruolo molto attuale in un momento in cui spesso le donne, soprattutto anziane, si ritrovano per motivi differenti allontanate dalla propria casa. Altro sold-out nelle tante repliche per Ambra Angiolini in “Oliva Denaro”, la ragazzina che con forza dice «no» a chi vuole farla sua con un matrimonio che dovrebbe farle superare la violenza subita. Proprio dalla ragazza che ha ispirato lo spettacolo, Franca Viola, e dalla sua vicenda ha preso l’avvio un lungo rinnovamento della società, con la cancellazione del matrimonio riparatore.
A completare il cast sono Stefano Annoni ed Edoardo Rivoira. Stefano Annoni negli ultimi anni è stato sul palco del Teatro Franco Parenti con “La Nebbiosa” da Pasolini, “I ragazzi del massacro” da Scerbanenco, “Purezza e compromesso” da Visconti e Testori, “Il sentiero dei nidi di ragno”, con cui rende vivi quei personaggi scritti da Italo Calvino. Ora La Reginetta di Leenane lo vive come un testo dilaniante, con improvvise cadute nell’abisso.
Edoardo Rivoira, parlandone come di un grande regalo per un attore, vede in questa pièce il racconto della solitudine in cui oggi sono incastrati molti giovani. Qui è Ray, giovane come lui, che pochi giorni dopo la fine delle repliche estive, il 26 giugno, compirà 30 anni.
Con La Reginetta di Leenane si ride prima di cadere nell’abisso? Piuttosto, commenta Raphael Tobia Vogel, questo è humour nero. Siamo nei paraggi dell’assurdo insieme a Beckett, Ionesco, Pinter. Martin McDonagh, aggiunge Ambra Angiolini, non ha paura di toccare quella parte nera che è in noi. Qui, è la considerazione di Andrée Ruth Shammah nello speciale ruolo di prima spettatrice, non c’è confine tra amore e odio, tra luce e buio. E’ la complessità della vita che va in scena, lontano da ogni semplificazione.
Insomma, si annuncia uno spettacolo tutto da scoprire, che permettendo di addentrarsi nei meandri della storia offre varie sorprese. Ora e all’inizio della prossima stagione 2025-2026, quando sarà in scena dal 7 ottobre.
(Nella foto, Ivana Monti e Ambra Angiolini, protagoniste di La Reginetta di Leenane di Martin McDonagh al Teatro Franco Parenti con la regia di Raphael Tobia Vogel)
La Reginetta di Leenane
di Martin McDonagh
traduzione italiana Marta Gilmore
con Ambra Angiolini, Ivana Monti, Stefano Annoni ed Edoardo Rivoira
regia di Raphael Tobia Vogel
scene Angelo Linzalata, luci Oscar Frosio, costumi Simona Dondoni, musiche Andrea Cotroneo, assistente alla regia Beatrice Cazzaro, direttore dell’allestimento Paolo Roda, elettricista Nicola Voso, fonico Simone Avaldi, sarta Evelin Cacace, scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti, costumi realizzati dalla sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni.
Produzione Teatro Franco Parenti
In accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di Knight Hall Agency Ltd
a Milano, Teatro Franco Parenti, dal 12 al 22 giugno 2025 in Sala Grande