Loro sono i Ragazzi Irresistibili, come dice il titolo, e irresistibili lo sono davvero. Umberto Orsini e Franco Branciaroli interpretano una coppia di attori comici – rispettivamente Al Lewis e Willie Clark – che per 43 anni ha conquistato il pubblico con risate e applausi. Poi qualcosa è successo. Da quel giorno sono passati 11 anni.
Quello che va in scena al Teatro Manzoni di Milano, dopo una lunga tournée di sold out, è una storia di teatro, che guarda all’interno di quel mondo. Lo si scopre a poco a poco, soprattutto grazie al dialogo tra il vecchio attore Willie e il nipote agente teatrale, che tutti i mercoledì porta allo zio Variety, la bibbia dello spettacolo, da cui si scoprono successi, decessi, pettegolezzi, audizioni. Niente film o musical per lui: solo qualche spot pubblicitario che il nipote gli procura. Finché arriva la grande proposta: una emittente televisiva vuole la coppia dei Ragazzi Irresistibili per una serata che racconterà i grandi momenti del vaudeville americano. Sembra una bella occasione. Non per Willie, che non sopporta Al Lewis, reo di sputacchiarlo e toccarlo con un dito minaccioso.
Quando i Ragazzi Irresistibili si ritrovano in sala registrazione la reunion procede tra dispetti e ripicche. Lo sketch del dottore, che li aveva resi famosi, è occasione per dispetti che si rimpallano: Willie si ostina a rispondere “si accomodi” invece di “avanti“ quando Al bussa, che a sua volta gli agita contro il dito e sputacchia pronunciando le parole. Nulla è cambiato, salvo gli applausi, che ora sono registrati. L’artificio tecnico loro non lo accettano, ma nemmeno lo accettano Orsini e Branciaroli: il pubblico in sala lo capisce e per un momento la realtà irrompe con applausi reali.
Il comico, la risata intersecano l’aspetto umano nel bel testo di Neil Simon, che si era ispirato a Joe Smith e Charles Dale, duo comico anni ’20. Ma nelle sue intenzioni la corda comica non doveva sovrastare la storia e infatti non voleva che fossero dei comici a interpretarla. Con la bella regia di Massimo Popolizio i due attori lo assecondano ottimamente: la risata nasce naturale, non fine a se stessa. Anche loro si intuisce che si stanno divertendo. E si ritrovano: proprio qui, al Manzoni 30 anni fa avevano recitato insieme nell’Otello.
Anche nella commedia di Neil Simon sono affiancati da ottimi attori: i loro ruoli consentono di tratteggiare meglio la storia. Il nipote capisce le difficoltà dello zio che, pur tra manie e piccolezze, non può accettare la forzata lontananza dal palcoscenico, sua vita per tanti anni. Quando è ormai l’infermiera ad assisterlo è ben diversa da quella figura sexy e provocante dello sketch. E’ la realtà con cui bisogna confrontarsi.
La commedia è un racconto di vita teatrale, con le difficoltà per un attore costretto a lasciare la ribalta. E con un interrogativo: che cosa succede quando in una coppia comica uno dei due – qualunque sia il motivo – abbandona l’altro? Ma questa è anche una storia che travalica i confini teatrali, arrivando al cuore degli spettatori. Parla di amicizia poco esibita, ma reale, di solidarietà, di necessità di adattarsi a rinnovate situazioni, spesso motivate dall’età. Così la risata lascia il posto a considerazioni che riescono a toccare da vicino anche gli spettatori. Diventa emozione, ben condivisa in platea. Ed è una emozione che al momento degli applausi diventa abbraccio tra Umberto Orsini e Franco Branciaroli.
(Nella foto, Umberto Orsini e Franco Branciaroli in I Ragazzi Irresistibili al Teatro Manzoni di Milano)
I Ragazzi Irresistibili
di Neil Simon
traduzione Masolino D’Amico
Con Umberto Orsini (Al Lewis) e Franco Branciaroli (Willie Clark)
e con Flavio Francucci, Chiara Stoppa, Eros Pascale, Emanuela Saccardi
scene Maurizio Balò, costumi Gianluca Sbicca, luci Carlo Pediani, suono Alessandro Saviozzi
regia Massimo Popolizio
Produzione Teatro de gli Incamminati, Compagnia Orsini, Teatro Biondo Palermo in collaborazione con CTB Centro Teatrale Bresciano e con AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali e Comune di Fabriano
A Milano, Teatro Manzoni, dal 5 al 17 novembre 2024 (feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30 – sabato 16 novembre ore 15,30 e 20,45)