Risvegli regia di Gabriele Calindri al Factory32

Risvegli, storia vera e incredibile vista al Factory32

Questi sono risvegli. I protagonisti erano come avvolti in un sonno profondo. In scena le loro storie appaiono come quadri, creati con ripetute andate al nero. Come delle tessere che compongono un puzzle per raccontare un fatto storico, di cui si erano persi i ricordi. Si tratta dell’encefalite letargica, un’epidemia che colpì in Europa e Stati Uniti tra il 1917 e il 1927. La concomitanza con l’influenza spagnola, con il suo elevatissimo numero di morti, contribuì a distogliere l’attenzione del pubblico.

Ora a raccontarla è la pièce dal titolo Risvegli, andata in scena a Factory32, basandosi sul libro omonimo di Oliver Sacks. Era stato lui a riportare l’attenzione su questa forma virale, capace di mandare in letargo milioni di persone colpite. Passano molti anni e nel 1969 Oliver Sacks, scienziato, neurologo, ne studia una cura. Ne nasce un libro, ispirazione per la pièce. Ed è un racconto che Gabriele Calindri in scena propone attraverso più momenti. Sono racconti di alcuni casi particolari, ma sono anche più, occasioni di riflessioni. Appare evidente quanto questa malattia era in grado di trasformare una persona. Succede con Sara, che quando torna a casa con Davide dalla Spagna travolge i genitori. È una figlia frenetica, che improvvisamente cade in una situazione catatonica. La patologia colpisce chiunque, senza differenze di classe o di cultura.

«Se il mondo fosse chiaro l’arte non esisterebbe» è la citazione da Camus, che si sente ripetere.

Gli attori, come malati, restano bloccati spesso in posizioni innaturali, perché questa forma virale colpisce improvvisamente. Non sai quando succede – quando succedeva –, così si capisce quanto è importante vivere appieno ogni giorno, non isolarsi, per evitare di ritrovarsi poi in un mondo che è cambiato al punto da non riuscire a comprenderlo. E nemmeno essere compresi. Non deve essere una scelta. Non lo era stata per questi malati.

In scena li scopriamo attraverso nove attori, ottimi, capaci di interpretare anche più ruoli. Sono i malati, i parenti, medici e infermieri, perché come in tutte le storie di malattie a essere coinvolte, sia pure in modi differenti, sono più figure.

Alla fine la pièce è anche un omaggio alla scienza, che non si arrende alla ineluttabilità del male. Ed è un omaggio a Oliver Sacks, che aveva ridato luce a questa epidemia e aveva studiato a lungo per trovare una cura. In scena ci appare seduto a un tavolo, affiancato da una pila di libri. Dal suo libro Risvegli era venuta l’ispirazione anche ad Harold Pinter per Una specie di Alaska, che la scorsa stagione Gabriele Calindri aveva portato ugualmente al Factory32.

Il fil rouge con la stagione scorsa riguarda anche il prossimo spettacolo proposto da Valentina Pescetto, come seconda parte della trilogia dedicata a Stefan Zweig e iniziata la scorsa stagione. E’ Lettera di una sconosciuta con la regia di Alberto Oliva. In scena nella sala di via Watt dal 16 maggio sono Enrico Ballardini e Chiara Arrigoni, che ha curato anche l’adattamento.

Risvegli

tratto da “Risvegli” di Oliver Sacks

regia di Gabriele Calindri

con Daniele Bellè, Gabriele Cirulli, Rocco D’Onofrio, Eleonora Farina, Carlotta Foderaro, Irene Geronimi, Gloria Girasoli, Mohamed Karaoud, Riccardo Nanut

a Milano, fACTORy32 (via Watt 32), dall’11 al 13 aprile 2025 (venerdì e sabato ore 19.30 – domenica ore 16.30)