Billy Elliot, il sogno di ballare visto al Sistina Chapiteau

Questa volta protagonista è il ballo. In Billy Elliot, il musical firmato Massimo Romeo Piparo, le coreografie e i movimenti coreografici hanno un ruolo fondamentale. Nello spettacolo, in scena al Sistina Chapiteau di Milano fino a domenica 14 aprile, infatti il giovanissimo Billy Elliot, dopo un inizio fallimentare come aspirante pugile, scopre la passione per il ballo. Siamo in una piccola città inglese mineraria nel 1984, l’anno del grande sciopero dei minatori contro la Thatcher. È un fatto storico, che nel musical ha un rilievo determinante. Perché il padre rimasto vedovo vuole per il figlio più piccolo, Billy appunto, una educazione decisamente maschile: lo richiede l’ambiente e per il padre significa far salire il figlio sul ring, anche se ancora piccolo. E anche se per nulla affascinato dall’idea di indossare i guantoni.

Billy Elliot può contare sugli amici, come Michael (il 14enne Francesco Perlamagna) e Kevin (Alex Pedrinzani, 12enne). E soprattutto ad appoggiarlo nei suoi sogni sono le figure femminili: la nonna (Monica Guazzini, una nonna non tanto prevedibile), che per 35 anni ha sopportato un marito giudicato bestiale; la mamma (Fabrizia Scaccia dalla bella voce), che Billy immagina vicina, pur se morta e che gli ha lasciato una lettera capace di emozionarlo. E, concretamente vicina a lui, è la maestra di ballo Mrs. Wilkinson (Rossella Brescia credibile in un ruolo a lei molto vicino) che vede in lui un grande talento. E il talento c’è davvero.

È il talento di Billy ed è quello di Emiliano Fiasco, 15enne, che lo interpreta e conquista appena spicca il volo per danzare: dapprima sono solo alcuni passi, già promettenti. In una scena che sembra suggerire un grande sogno, lui danza davanti a una parete che gli restituisce la sua ombra. Un giorno saranno tanti specchi, come si conviene a un ballerino. Nella seconda parte a conquistare è una coreografia sul Lago dei cigni, prima assolo poi passo a due con Francesco Consiglio, che sarà Billy adulto. E’ davvero un gran bel momento, che si gusta a lungo, con un piacere infinito. E che continua con una successiva appendice, ugualmente entusiasmante, di danza moderna su un arrangiamento della stessa musica. Sono i momenti, carichi di energia, che riescono a incantare gli spettatori.

Che Billy sia bravo e sia un talento da coltivare alla fine lo capisce anche il padre Jackie, interpretato da Giulio Scarpati, che sa passare da uno scioperante convinto a un padre deciso a lasciar volare il figlio. Come ci racconta la Storia, lo sciopero finisce. E’ durato un anno, ha stremato gli scioperanti e nel musical si sottolinea questo quando un gruppo di minatori, durante l’intervallo, gira tra il pubblico, chiedendo un aiuto economico.

A dare ampio respiro allo spettacolo è anche la bella scenografia duttile, che riserva più sorprese, riuscendo a ricostruire varie ambientazioni. Si vede la stanza di Billy Elliot su un soppalco con scala a chiocciola, ma anche la piazza con gli scioperanti e il palcoscenico con alle spalle la ricostruzione di una platea, chiaro indice del successo che avrà Billy. Anche stimolo a credere nei propri sogni, non reprimerli e impegnarsi perché possano concretizzarsi. Ed è un invito a guardare oltre una realtà che sembra ostile, suggerito da dei momenti di ballo davanti a un sipario argentato, che muta di colore.

Lo spettacolo, come il film di cui è l’adattamento per il teatro, riesce a intersecare un fatto storico, come il lungo sciopero dei minatori, durato un anno, con una storia solo possibile. In scena si contrappongono due modi di vedere la vita. Da una parte al centro è la miniera, il lavoro fatto di fatica e di forza, le difficoltà economiche date dal lungo sciopero, dall’altra è il sogno, la voglia di guardare oltre, nonostante tutto. Ed è la voglia di volare che conquista tutti. Con gli occhi di oggi c’è da chiedersi se non era giusto chiudere una miniera di carbone, che oggi sappiamo inquinante, ma questo è un altro tema. Come suscita altri pensieri l’uso della polizia voluto dalla Thatcher contro gli scioperanti. È uno scontro che vediamo accennato anche in una scena al Sistina Chapiteau.

Il musical ha anche il pregio di mettere al bando il pregiudizio che vedeva il ballo non come una professione possibile per i maschi. Forse anche Billy Elliot ha avuto il merito di spingere molti ragazzi a non sacrificare il proprio talento in fatto di danza. Ora vedendo le coreografie e anche semplicemente i movimenti coreografici – coinvolgono anche i poliziotti – presenti in Billy Elliot viene davvero voglia di dedicarsi alla danza. E, comunque, non rinunciare ai propri sogni.

(Nella foto di Gianluca Saragò, una scena di Billy Elliot il musical cantato tutto dal vivo)

Billy Elliot Il Musical

Testi e libretto di Lee Hall

Musiche di Elton John

dal film di Stephen Daldry

Adattamento in italiano e regia di Massimo Romeo Piparo

Prodotto da PeepArrow Entertainment

Scene Teresa Caruso, Costumi Cecilia Betona, Luci Daniele Ceprani, Suono Stefano Gorini, Coreografie Roberto Croce, Direzione Musicale Emanuele Friello

Con Giulio Scarpati nel ruolo di Jackie Elliot, il padre di Billy

Rossella Brescia – Mrs. Wilkinson, la maestra di danza

Con Emiliano Fiasco – Billy Elliot

Francesco Perlamagna – Michael, l’amico di Billy

Alex Pedrinzani – Kevin

Monica Guazzini – la nonna di Billy

Nico Colucci – Tony, il fratello di Billy

Fabrizia Scaccia– la mamma di Billy

Nico Di Crescenzo – George, l’istruttore di pugilato

Pasquale Delli Paoli – Mr. Braithwaite, il pianista

Sebastiano Vinci – Big Dave, il sindacalista

Giulia Carosi –Debbie

Francesco Consiglio– Billy adulto

e con Nicolò Castagna, Raffaele Cava, Roberta Giampino, Lorenzo Gitto, Linda Gorini, Michele Iacovelli, Alessandro Lo Piccolo, Francesco Miniaci, Zoe Nochi, Emanuela Puleo, Fabrizio Scuderi

a Milano, Sistina Chapiteau, dal 4 aprile a domenica 14 aprile 2024