Einsturzende Neubauten, la band tedesca conquista l’Alcatraz

Innovativi e visionari, versatili e ingegnosi, futuristi della musica e pionieri di continue innovazioni musicali. Il collettivo tedesco Einsturzende Neubauten, che ruota attorno alla figura dark e carismatica di Blixa Bargeld, torna in Italia per presentare alcuni pezzi di “Alles in Allem”, il lavoro musicale in studio, uscito nel 2020, dopo un’assenza e un’attesa durata anni. Un album decisamente più melodico rispetto ai precedenti lavori, ma che affascina per le nuove e continue trame e ricerche sonore espressioniste.

In una scenografia minimal (senza nessun visual, nessuna proiezione o video di supporto) sono gli strumenti “rumoristi”, i fragori industrial e i rumorismi, i veri attori di questo tour. Strumenti come lamiere, bidoni, martelli pneumatici, turbine, carrelli della spesa con sopra dei piatti da batteria, assemblati da loro stessi. Con questi hanno evidenziato e rappresentato in musica (in quasi tutti i loro lavori) i suoni, i rumori, i sottofondi delle metropoli moderne consumiste, la decadenza storica non solo della loro Berlino, ma di tutta l’Europa e del mondo.

Il concerto milanese si apre con i primi due pezzi tratti dal nuovo e recente lavoro. “Wedding” evidenzia subito l’importanza delle parole quasi cantate recitate, sussurrate dalla voce funerea di Blixa, su un tappeto sonoro di synth, groove di basso e percussioni ritmiche. “Möbliertes Lied” rimane un pezzo attraente, riflessivo, con sprazzi melodici, una “Canzone ammobiliata”, con cui il luciferino in total black (dai risvolti in rosso), capelli lunghi e glitter argentati sulle sopracciglia, sembra fare una sorta di bilancio sui suoi anni da enfant terrible. La bellissima e malinconica “Nagorny Karabach”, una preghiera, una canzone-mantra dedicata a questa regione caucasica, post Unione Sovietica (ancora teatro di guerre), fa continuare il mood nostalgico (con atmosfere dark ambient), con brani ripescati dal passato come “Die Befindlichkeit des Landes”, “Sonnenbarke” e “Sabrina”. Si torna poi ad “Alles in Allem”, con cui si respirano pathos e melodie, ballate del Nick Cave migliore. Il sipario (teatrale) di questo concerto si chiude con “Rampe” e “Redukt”, tra chitarre, parti percussive martellanti, ripetizioni profonde e ipnotiche.

Gli Einsturzende Neubauten, a oltre 30 anni dall’esordio – a Berlino Ovest nel 1980, ben prima della caduta del Muro – dimostrano di invecchiare bene. Non deludono, ricordano il disincanto con cui si guardano quei vecchi filmini, sbiaditi, ritrovati per caso in una cantina impolverata.

Einsturzende Neubauten

26 maggio – Milano – Alcatraz

e prossime date

27 maggio, ore 21 – Bologna – Auditorium Manzoni

29 maggio, ore 21 – Roma – Auditorium Parco della Musica, sala Santa Cecilia