Chicago l’ironia in musical | recensione

L’ironia si colora e si fa musical. Chicago il musical nell’edizione in italiano che arriva al Teatro Nazionale gioca la carta dell’ironia per raccontare la storia di Roxie Hart, che ammazza l’amante, non riesce a far ricadere la colpa sul marito, finisce in galera dove incontra Velma Kelly, suo idolo. Sarà famosa? Lei è decisa a diventarlo.

Grande ironia: i primi minuti e la scenografia lo indicano subito. A introdurre la storia è un maestro di cerimonie, come in un circo. Le luci, come una cornice, circondano la scena. Tutto è rosso: inizia quello che appare subito come uno show, piuttosto che una scena del crimine, con successivo arresto, perché Roxie – una falsamente ingenua Giulia Sol dalla bella voce – ha sicuramente ucciso l’amante che voleva lasciarla. Di show business parla apertamente l’avvocato Billy Flynn ingaggiato per difendere Roxie. Interpretato da Brian Boccuni è uno dei personaggi che più emerge in scena. La voce, il tono, i suoi movimenti, le parole a volte trattenute, tutto è infarcito di ironia, che lo show business a cui si sta assistendo ben motiva.

In Chicago l’ironia tocca molti temi. La giustizia è uguale per tutti? Non in questo caso. La ragazza ungherese, di cui si capisce solo che si proclama innocente, viene giustiziata. Tutto è raccontato molto poeticamente con due ali da lei indossate e un velo che nel buio scende dall’alto.

La sua sorte è ben diversa da quella che tocca a Roxie, che, tra lacrime, fazzoletti, gravidanze (reali?) e uccisioni fatte passare per legittima difesa riesce a… (non togliamo la sorpresa a chi la storia non la conosce). Ma i fotografi dove sono? E’ l’interrogativo che assilla Roxie.

Questo che va in scena è un circo, più che un processo. Qualche scena con giocolieri, luci, colori fa pensare proprio a questo. E’ show business, bellezza. Ma qui a trionfare non è certo la giustizia. Niente perbenismo: non è questo che colpisce il pubblico.

A catturare l’attenzione degli spettatori sono la scenografia, il colore, le luci, i costumi, i movimenti coreografici, il bel ritmo. E, in particolare, alcuni personaggi. Tra questi, il maestro di cerimonie di questo circo che introduce la storia, come, figura diametralmente opposta, la giornalista interpretata da Luca Giacomelli Ferrarini, secondo una scelta corrispondente all’edizione originale. Giustamente sopra le righe è il ruolo dell’avvocato. All’opposto, giocato sul dimesso è il personaggio del marito di Roxie, Amos Hart, a cui Cristian Ruiz dà tutti i brividi, i timori, le esitazioni della vittima. E così conquista il pubblico.

A completare il cast è Stefania Rocca, la bruna Velma Kelly, contrapposta alla bionda Roxie Hart di Giulia Sol.

È una storia raccontata con un gran ritmo, bella musica e una ironia che traspare continuamente. Porta all’eccesso alcuni elementi molto attuali, come la voglia di diventare famosi senza saper fare nulla, la possibilità di manipolare l’opinione pubblica, il ruolo di fotografi e stampa, la corruzione che dilaga incarnata dalla figura di Mama Morton (Chiara Noschese anche regista). E bastano abili parole per influenzare il giudizio altrui.

Qui sono le donne ad ammazzare amanti e compagni. «Se l’è cercata»: questa volta a «essersela cercata» sono gli amanti che sono stati uccisi. Lo cantano, lo ripetono le donne rinchiuse dietro le sbarre in una bella scena dal forte impatto. E’ un invito rivolto al pubblico maschile a riflettere su giustificazioni e avvenimenti di cronaca, purtroppo sempre più frequenti?

Meglio comunque evitare raffronti con l’edizione originale di Chicago musical. A Broadway è un classico, con oltre 25 anni di permanenza a teatro, che consentono di non risparmiare sulla messinscena. Impossibile da noi. Così quella che va in scena al Nazionale e poi in tournée è una edizione che ha potuto avere molti cambiamenti, grazie al diritto di riproduzione di seconda classe.

Chicago Il Musical

Cast: Velma Kelly Stefania Rocca

Roxie Hart Giulia Sol

Billy Flynn Brian Boccuni

Amos Hart Cristian Ruiz

Mama Morton Chiara Noschese

Mary Sunshine Luca Giacomelli Ferrarini

Regia Chiara Noschese

Coreografie Franco Miseria

Traduzione, adattamento e versi italiani Giorgio Calabrese

A Milano al Teatro Nazionale Che banca dal 5 al 29 ottobre e dal 13 dicembre al 28 gennaio 2024 e in tournée