Coney Island nelle foto di Maurizio Coppolecchia

Coney Island, luogo iconico che Maurizio Coppolecchia esalta con la mostra fotografica “2009 Luna Park dell’anima – Coney Island Brooklyn” esposta a Pavia. Sono 52 fotografie di vari formati, stampate su diversi supporti, che raccontano uno dei luoghi più iconici di New York, a sud di Brooklyn, a poco meno di un’ora da Manhattan. Le foto sono state scattate tutte a Coney Island nel 2009, ovvero nel momento di estrema decadenza del primo parco divertimenti a chiamarsi Luna Park. Inaugurato nel 1903 prese il nome “Luna” in onore della sorella del proprietario, Luna Dundy. Un nome che verrà poi adottato ovunque.

“2009 Luna Park dell’anima – Coney Island Brooklyn”, si legge nella presentazione, prima di essere un reportage, è un viaggio nell’anima americana. È un’immersione in quel mondo che ha contribuito a definire la cultura di massa, destrutturandone il linguaggio, generando la Pop Art.

«La libertà dello stile narrativo delle fotografie di Coppolecchia entra nelle viscere di questo mondo, raccontando la vena malinconica che si ritrova nelle giostre ferme, nelle saracinesche abbassate, nelle insegne scolorite, nei ricordi abbandonati, nella dimensione onirica delle giostre che hanno smarrito il loro sogno, quando trionfavano i labirinti di specchi, la grande Wonder Wheel costruita nel 1920 e alta quasi cinquanta metri, le voci degli altoparlanti e dei bambini, i neon dai mille colori, le maschere dei pagliacci, i juke-box».

Curata da Giovanna Fiorenza e Roberto Mutti, la mostra fotografica “2009 Luna Park dell’anima – Coney Island Brooklyn” di Maurizio Coppolecchia è esposta al Palazzo del Broletto di Pavia fino al 2 ottobre 2022 e realizzata con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Pavia.

Nell’ambito delle iniziative collaterali alla mostra, sabato 10 settembre alle ore 18 si terrà la conferenza “Pop Art tra fotografia e architettura” con la partecipazione di Francesca Alfano Miglietti, curatrice e storica dell’arte, Monica Mazzolani, architetta e docente, Roberto Mutti, giornalista e storico della fotografia, e Maurizio Coppolecchia.