Quarta stagione di successi per Mettici la mano: ora la pièce di Maurizio De Giovanni torna a Milano al Teatro Manzoni, pronta a conquistare di nuovo il pubblico. Nata come spin off della serie televisiva di successo “Il commissario Ricciardi”, può essere vista anche da chi la serie non l’aveva vista o non la ricorda. Con questa ha in comune due dei tre personaggi. Sono il brigadiere Maione e il femminiello Bambinella, che il regista Alessandro D’Alatri, scomparso nel maggio 2023, così descriveva «Due figure che non fatico a descrivere come “maschere”, unici tra i personaggi dei romanzi ad indossare un costume: uno con il rigore della divisa e l’altro con la leggerezza della femminilità travestita. Troveremo la città di Napoli devastata dalle conseguenze del nazifascismo, martoriata dai bombardamenti, ma mai priva di quella carica di umanità e di amore per la vita».
Qui riproponiamo la recensione pubblicata su queste stesse pagine nel marzo 2023.
È la Napoli sotto le bombe a fare da ambientazione e dare il ritmo a Mettici la mano. Protagonisti sono il brigadiere Raffaele Maione interpretato da Antonio Milo e Bambinella interpretato da Adriano Falivene. Spin off del Commissario Ricciardi di televisivo successo, la nuova commedia di Maurizio De Giovanni vede in scena gli stessi personaggi che affiancano il commissario Ricciardi, interpretati dagli stessi attori della serie tv.
Suona la sirena d’allarme e nello scantinato scende il brigadiere Maione con una ragazza ammanettata. Qui, vicino alla statua della Madonna Addolorata, messa in salvo da un precedente bombardamento, c’è una strana suora. Si spoglia del travestimento, toglie un po’ di veli: è Bambinella, il femminiello, che sa tutto di tutti, diventato per questo informatore del Brigadiere. E’ atterrito dalle continue incursioni aeree, che presto diventano bombardamenti. Il dialogo tra i due, frizzantino, suona come un gioco in grado di divertire il pubblico, che infatti risponde con sonore ripetute risate.
Le battute ironiche di uno si incrociano con gesti e mimica facciale dell’altro. Insieme, emergono i caratteri ben delineati dei due personaggi, entrambi con un gran cuore, che si estrinseca in modi del tutto diversi. Perché il brigadiere Maione appare burbero, mentre Bambinella ha dei risvolti più tragici intrecciati a un lato più comico. Si definisce uno che esercita una funzione sociale, ma ha avuto una vita per nulla facile. Solo, in un basso dei vicoli di Napoli, di cui sa tutto, informatore del brigadiere, a cui fa una divertita corte, a cui Maione sfugge con altrettanto divertimento.
Ma in questo scantinato – in questa pièce – c’è un terzo personaggio. È Caputo Carmela, più nota come Melina (Elisabetta Mirra). Una ragazzina, ammanettata, che se la prende con la Madonna. Si chiede perché tutto questo male. Bambinella le risponde parlando del libero arbitrio, anche se lo pronuncia in modo buffo. Melina non è innocente, ma ha una motivazione di grande peso. Per la pièce rappresenta una svolta, perfettamente inserita, in grado di dare un nuovo spessore. Perché si affaccia il lato più drammatico. Che cosa racconta e quanto succede è tutto da scoprire per il pubblico. Ed è proprio Bambinella, tra l’ennesimo devastante bombardamento, a dare un senso inquietante a tutto il racconto.
È una pièce che sa divertire in modo intelligente. Ben sorretta dalla straordinaria interpretazione degli attori, con Adriano Falivene che riesce a trasformarsi completamente per entrare nel personaggio di Bambinella, creato Maurizio De Giovanni. Molto credibile, pieno di risvolti destinati a emergere grazie alla contrapposizione con il brigadiere Raffaele Maione, che Antonio Milo riesce a rendere altrettanto credibile. Insieme la commedia ci cala in un mondo tutto da scoprire. È la Napoli dei vicoli tra miseria e religiosità, fede e superstizione, speranza e disperazione, disponibilità e ironia, con una umanità molto lontana dalle convenzioni.
Ma è anche la Napoli sotto i bombardamenti, la città italiana che più ne ha subiti durante la Seconda Guerra Mondiale. Una situazione drammatica, a cui gli abitanti cercavano di sfuggire scappando nei tanti rifugi sotterranei di cui la città disponeva (ancor oggi il sottosuolo napoletano è visitabile). Un dramma che la pièce, grazie alla bella regia di Alessandro D’Alatri, riesce a far rivivere agli spettatori con continue incursioni aeree e bombe, ben raccontate attraverso suoni, rumori e luci intermittenti. Che coinvolgono ancor più in questi mesi, con l’Ucraina invasa e sotto continui bombardamenti. Alla fine la sorpresa è davvero spiazzante. Imprevedibile, ma ancor più delinea le personalità di Bambinella e del brigadiere Raffaele Maione.
Il travaso che già era stato dai libri alla televisione continua a teatro: il risultato è ottimo. Stessi attori, stessi personaggi, stesso autore: spettatori soddisfatti a teatro, come davanti alla televisione.
(Nella foto di Anna Camerlingo, il Brigadiere Maione, Bambinella, Melina, rispettivamente Antonio Milo, Adriano Falivene, Elisabetta Mirra in Mettici la mano)
Mettici la mano
Di Maurizio De Giovanni
Con Antonio Milo, Adriano Falivene, Elisabetta Mirra
Regia Alessandro D’alatri
Scene Toni di Pace, Costumi Alessandra Torella, Musiche originali Marco Zurzolo, Disegno Luci Davide Sondelli
A Milano, Teatro Manzoni, 20 e 21 novembre 2024, ore 20,45