Tu sei la bellezza visto al Teatro Litta MTM

Lui e lui sono una coppia stabile da 10 anni. Ma Tu sei la bellezza, ora al Teatro Litta MTM, non è una storia di omosessualità e omofobia. Nel bel inizio, molto promettente, è la notte di Capodanno, durante il lockdown, causa pandemia, e ha appena debuttato online la nuova pièce che Andrea (Alessandro Quattro) ha scritto ispirata al compagno Leonard (Giuseppe Lanino). Appena chiuso il computer, terminato il debutto – fatto più unico che raro – ci sono già tanti commenti dei critici. Hanno visto questo testo come una storia di omosessualità. Ma per Andrea questa è la storia di un depresso, come lo è Leonard, che è stato l’ispirazione e che per caso è anche gay. Il loro è un amore vero, pronto a superare anche quelle difficoltà che vengono dalla sindrome bipolare di tipo 2 che riguarda Leonard. E che appare decisamente apatico, depresso.

A questa prima parte di Tu sei la bellezza, che riesce a catturare lo spettatore, tra mille parole, compreso uno «squadernare» scritto da un critico, ne segue però una seconda. Andrea dapprima parla rivolto al pubblico: è seduto su quella barcaccia di cui dispone il Teatro Litta. È come un intervallo a cui segue una seconda parte, totalmente differente, in cui Leonard è esagitato, incontenibile, fuori da ogni controllo. Improvvisamente – per la prima volta e qui ripetutamente – viene chiamato in causa il «cane nero», il cane di Churchill, come lo statista inglese definiva la sua depressione. Siamo un mese prima del Capodanno e il comportamento è completamente differente. Ora il tema è la malattia e il pubblico si perde tra quelle tantissime parole che sono tra le particolarità della pièce.

Più nuclei, più temi si incontrano in Tu sei la bellezza. L’inizio aveva conquistato l’attenzione. Ben tratteggiava la coppia, il loro rapporto di amore, sensualità e solidarietà, le difficoltà da lockdown e poneva un interrogativo. Perché se i protagonisti sono gay, automaticamente, qualsiasi sia la storia, il tema viene considerato l’omosessualità, mentre il tema non appare l’eterosessualità se i due sono uomo-donna? La seconda parte cambia però registro, ponendo qualche differente interrogativo a chi è in platea. Riguarda una malattia di cui poco uno spettatore conosce, ma riguarda anche l’evoluzione drammaturgica. E qualcuno potrebbe chiedersi perché quel «cane nero», che incomincia a circolare in questa seconda parte, nella prima era totalmente assente, mai citato da nessuno dei due.

(nella foto di Davide Maestri i protagonisti di Tu sei la bellezza al Teatro Litta MTM)

Tu sei la bellezza

di Alberto Milazzo, anche regista

Testo vincitore premio di drammaturgia Carlo Annoni 2021

Con Giuseppe Lanino e Alessandro Quattro

Scene Guido Buganza

Costumi MSGM

A Milano, MTM Teatro Litta, dal 21 ottobre al 6 novembre 2022 (prima nazionale)