«Ci sarà sempre chi ti dirà che sei sbagliato»: sono le parole con cui si apre Freak il Musical, in scena a Milano al Teatro Nazionale per 2 giorni (10 e 11 maggio 2024).
Il titolo già annuncia il tema: partendo dall’aspetto più estremo, la deformità fisica, che confina con il mostruoso, si parla di diversità, da considerare invece in tutte le sue implicazioni. Tutto è comunque affrontato sotto una chiave macroscopica, suggerendo in scena un tema che nell’Ottocento era particolarmente frequentato. Allora, nei Paesi anglosassoni, chi era considerato un fenomeno da baraccone per deformità fisiche veniva mostrato al pubblico come attrazione da spettacolo. Guardato, osservato, ma tenuto attentamente in disparte. Molti anni dopo, intorno al 1960, la fotografa Diane Arbus fa dei freak i protagonisti di un’ampia serie di sue foto, evitando un approccio voyeristico, senza giudicarli, trattandoli esattamente come persone, senza alcun problema.
Come un ponte tra queste due posizioni opposte si colloca Freak il Musical, perché racconta quanto avveniva allora, agli inizi del ‘900, una data suggerita dalle parole che si sentono in scena riguardo la recente invenzione dei fratelli Lumière. Insieme però, mostrando i soprusi a cui venivano sottoposti, addirittura con rapimenti dei bambini per poterli analizzare scientificamente, induce a riflettere su quanto la diversità, invece di fare paura, debba essere considerata per quanto può offrire. Tutto questo sulla scena diventa una storia raccontata con molta musica, colori e luci e una partecipazione alla sorte dei freak da parte di chi problemi fisici non ne ha.
I due protagonisti della storia sono anche loro in un certo senso dei diversi, perché provenienti da ceti sociali opposti: lui, Maxwell Butler, molto povero viene tenuto lontano dai genitori di lei, Gwen Blackwood, molto ricca. Conosciutisi fin da bambini, li ritroviamo da grandi sposati, interpretati da Giorgio Ratto e Sara Sabatini. E lui ha un’idea: invece di continuare a esibirsi come artista di strada con la sua famiglia, vedendo, ugualmente in strada, l’esibizione di un gruppo di freak pensa di ingaggiarli e acquistare un teatro, dove i loro spettacoli non vengano più visti come esibizione di mostruosità. Il teatro fa presto l’esaurito, ma il pubblico vede gli artisti che si esibiscono solo come dei mostri. Da qui il desiderio di trovare un socio minoritario, ma di ambiente altolocato, che possa portare a teatro un pubblico di prestigio, con una diversa predisposizione d’animo.
Con Matthew MacKinley (Emanuele Sessa) l’operazione funziona, finché si capisce la necessità di trovare un vero talento, in grado di conquistare il pubblico. E si scopre che tra di loro c’è Jen (Giulia Battolla), una giovane cantante figlia di freak, ma senza alcun problema e invece una gran bella voce. Ben presto Jen viene richiesta ovunque e Maxwell decide di intraprendere con lei una lunga tournée. E… c’è ancora molto da scoprire in uno spettacolo che riesce a ricreare una atmosfera gotica, giocando su tutti gli elementi teatrali, come la scenografia, i costumi da epoca vittoriana, le luci che variano di tinta e di temperatura colore. Tutto ben sostenuto dalla interpretazione degli attori. E i movimenti coreografici e la bella musica, con molte parti cantate in inglese, ma senza soprattitoli, interpretate da gran belle voci.
E’ uno spettacolo travolgente, che nei numeri si sintetizza in 29 performer, 4 scenografi, 3 costumisti e tantissimi applausi del pubblico, oltre che in finale, anche in vari momenti dei 150 minuti di spettacolo. Che, negli ultimi minuti, vede danzare, come ballerina solista, Maddalena Svevi, ventenne, scoperta e apprezzata dal pubblico durante la sua partecipazione ad Amici 2022, come allieva di Emanuel Lo.
Sulla scena i temi si intersecano, perché centrale è la diversità, a cui corrisponde l’incapacità di molti di accettarla, senza osservarla con occhi da voyeur. Ma il musical riserva anche una bella sorpresa, tutta da scoprire. Inevitabile anche pensare a come il successo possa corrompere.
Un’altra considerazione riguarda il musical stesso, dimostrazione di come si possa affrontare un tema importante e sempre attuale puntando sul massimo della spettacolarità. Che non è un banalizzare il tema ed è invece un coinvolgere il pubblico, che, a parte la ragazza con la barba, infatti non si trova di fronte dei freak, fenomeni da baraccone, come erano visti nell’epoca ricostruita in scena. Invece si possono interpretare in senso moderno, come dei ribelli, non disposti ad accettare le convenzioni e per questo emarginati. E anche questo corrisponde perfettamente ai canoni teatrali, che richiedono al pubblico di credere a quanto viene suggerito in scena: credere ai freak emarginati ieri, appunto, e riflettere sulle diversità emarginate oggi.
Freak il Musical
Sceneggiatura, Regia e Actor Coach: Teresa Vatavuk
Direzione Artistica e Vocal Coach: Maya Forgione
Scenografie: Laura Pontiggia, Lorenzo Rostagno, Lucrezia Corsa
Costumi: Lorenzo Rostagno, Marco Bottino
Con Maxwell Butler – Giorgio Ratto
Gwen Blackwood Butler – Sara Sabatini
Maxwell ragazzo e Santiago – Francesco Saias
Gwen ragazza e Chloe – Rita Longordo
Matthew MacKinley – Emanuele Sessa
Elias – Mattia Baldacci
Evee – Maya Forgione
Adella – Giada Battistini
Gerd – Teresa Vatavuk
Jen – Giulia Battolla
May – Ilaria Marano
Javier – Federico Rossi
Josy – Despoina Kossyvaki
Nell – Nicolò Merini
Jona – Filippo Fornaro
Luceel Butler – Melissa Riminucci
Cyrus – Iacopo Cioni
Levi – Lorenzo Donnini
Egle – Margherita Noceti
Diamonique – Sara Valdisserra
Kathy – Agnese Malerba
Sharon – Francesca Valente
Daemon – Salvatore Amato
Ballerina Solista – Maddalena Svevi
Produzione ShowTime
A Milano, Teatro Nazionale, 10 e 11 maggio 2024 (ore 20.45)