Claudio Longhi, direttore artistico e Lanfranco Li Bauli direttore generale del Piccolo Teatro stagione 2025-2026 Foto di Masiar Pasquali

Piccolo Teatro stagione 2025-2026

Un teatro per tutti, come lo volevano Strehler e Paolo Grassi. Le iniziative programmate per il Piccolo Teatro stagione 2025-2026 confermano la rispondenza al programma della fondazione. Sono i tanti progetti, l’attenzione a coinvolgere spettatori di tutte le età (compreso i più piccoli con le proposte per le scuole) e di tutti gli interessi, milanesi e di passaggio a Milano, le collaborazioni, le iniziative e gli incontri a corollario degli spettacoli. In più per coinvolgere un pubblico sempre più ampio il teatro va anche all’esterno. Intanto i dati della stagione che si va concludendo parlano di 729 recite e di 55 volte in cui il nome del Piccolo ha circolato all’estero (in 64 città).

Con ottime promesse si annuncia dunque il nuovo triennio che sta per iniziare. Per rendere possibile un così ampio programma e concedere a Claudio Longhi la possibilità di concentrarsi maggiormente sulla proposta artistica è stato studiata una diarchia che, avviata da alcuni mesi, si concretizza in occasione della stagione 2025-2026. Così a Claudio Longhi direttore artistico si affianca Lanfranco Li Cauli direttore generale e amministrativo.

Il cartellone del Piccolo Teatro stagione 2025-2026, con titolo Complemento di relazione, prevede 13 produzioni, 8 coproduzioni, 36 spettacoli ospiti. Inoltre dal 14 al 30 maggio 2026 torna Presente Indicativo con spettacoli internazionali. L’attenzione puntata sul rapporto tra gli individui ha portato anche alla decisione, per il triennio 2025-2027, di associare degli scienziati, oltre agli artisti, per proporre più punti di vista.

Il grande spettacolo di produzione, particolarmente atteso, è la versione teatrale di Miracolo a Milano. Dal 4 marzo al 1° aprile il sogno e la realtà voluti da Vittorio De Sica e Cesare Zavattini prendono vita allo Strehler con la regia di Claudio Longhi. In scena, Lino Guanciale.

Naturalmente prosegue la relazione speciale con il pubblico, che porta a riproporre alcuni spettacoli particolarmente amati, come Il Barone rampante, che apre la stagione, l’Arlecchino e, per festeggiare il 20º del Collettivo Sotterraneo, Il fuoco era la cura (14-19.10, Studio Melato).

Tra le altre nuove produzioni troviamo il viaggio dell’individuo solo contro l’ostacolo linguistico in L’analfabeta (23.10-2.11, Studio Melato); la violenza contro le donne con L’angelo del focolare di Emma Dante (11-30.11, Grassi). Dal 13 al 18 gennaio si parla di un fatto drammatico con 5 cm d’aria sul rapimento e morte di Cristina Mazzotti. Si parla della famiglia con Ritorno a casa di Pinter con Massimo Popolizio (10.2-1.3, Grassi). Un affresco del presente emerge con Escaped Alone di Caryl Churchill proposto da lacasadargilla al Grassi (10.1-8.2).

Altri temi decisamente attuali sono affrontati con Variazioni sul modello di Kraepelin con cui Davide Carnevali parla di Alzheimer che colpisce gli uomini ma anche l’Europa che sembra aver perso la memoria storica (18.3-3.4, Grassi). La crisi del desiderio è al centro di Orgasmo Prosa dispiaciuta sulla fine del sesso di Niccolò Fettarappa. Come coproduzione è Resto qui con Arianna Scommegna e Mattia Fabris (3-15.3, Studio Melato) sullo sfondo della costruzione della diga che sommerse Curon in Val Venosta lasciando affiorare solo la punta del campanile.

Per le ospitalità troviamo Franco Branciaroli in Sior Todero Brontolon (11-19.10, Strehler). Stefano Massini affronta un tema molto attuale con Donald Storia molto più che leggendaria di un Golden Man. Il cartellone include due Shakespeare. Sono Re Lear con Gabriele Lavia (28.10-9.11, Strehler), Riccardo III con Vinicio Marchioni e la regia di Antonio Latella (12-30.11, Strehler).

Tra i classici, Silvio Orlando è al suo primo Pirandello, Il berretto a sonagli, diretto da Andrea Baracco (14-26.4, Strehler). Invece Tindaro Granata e Lucia Lavia con la direzione di Andrea Chiodi sono protagonisti di Il malato immaginario di Molière (20-26.4, Grassi).

Con Prima del Temporale Umberto Orsini, guidato da Massimo Popolizio, è un attore alle prese con i fantasmi del proprio passato, nella mezz’ora prima di recitare nel Temporale di Strindberg (2–21.12, Grassi). Anna Della Rosa è protagonista di Orlando nell’adattamento di Fabrizio Sinisi (17-22.2, Studio Melato).

Con Cenci. Rinascimento contemporaneo, ispirato alla vicenda di Beatrice Cenci, la Piccola Compagnia della Magnolia rilegge Shelley, Artaud e Stendhal (10–14.12, Studio Melato). Ugualmente ispirato a una storia vera, ma molto più vicina a noi nel tempo, è Oltre Come 16+29 persone hanno attraversato il disastro delle Ande (28.1-1.2, Studio Melato).

Il Piccolo Teatro stagione 2025-2026 tra le ospitalità propone inoltre degli spettacoli che celebrano degli anniversari importanti, come Il Gattopardo (10.11, Strehler) in occasione dei settant’anni della casa editrice Feltrinelli. Per l’800º del francescanesimo Simone Cristicchi propone Franciscus Il folle che parlava agli uccelli (21-25.1, Strehler).

Per Milano è anche l’anno delle Olimpiadi invernali. Così un focus è studiato proprio per un pubblico a Milano per l’occasione, come per chi vi arriva per la moda o per affari. Nel periodo delle Olimpiadi è proposta una edizione speciale di Slava’s Snowshow (28.1-22.2, Strehler), mentre Marco d’Agostin porta allo Studio Melato First love (4-15.2).

Per superare la barriera linguistica da quest’anno gli spettacoli durante il weekend sono sopratitolati in italiano e inglese. A questo si aggiungono altre novità. Così per consentire una visione più approfondita, legata agli spettacoli in cartellone si ampliano le iniziative con la nuova “Dobbiamo parlare”. Altre sono studiate per coinvolgere chi ha meno di 35 anni, per la scuola e per portare il teatro nei diversi municipi. Ad ampliare la programmazione del Piccolo Teatro stagione 2025-2026 altre attività coincidono con momenti importanti per Milano, come il Salone del mobile e Mito.