Scultura a Milano alla Fabbrica del Vapore

Non solo marmo o bronzo: la scultura oggi utilizza molti altri materiali. Lo si può scoprire con “Milano Scultura”, indicata come l’unica fiera italiana interamente dedicata alle arti plastiche. Visitabile alla Fabbrica del Vapore fino all’11 settembre comprende oltre 40 tra artisti e gallerie. Sono stati  selezionati con attenzione curatoriale dalla direttrice Ilaria Centola e dal curatore Valerio Dehò.

«La scultura – così è vista, come si si legge nella presentazione – non solo come linguaggio tradizionale, attraverso opere tridimensionali, talvolta di dimensioni installative, che spaziano dal marmo al bronzo, dalla ceramica ai materiali di recupero, ma anche come forma espressiva in grado di raccontare i grandi temi del contemporaneo».

Vari sono i materiali usati (troviamo anche inserimenti di elementi colorati, strutture all’apparenza su due dimensioni che invece rivelano delle parti sporgenti). Altrettanto vari sono i motivi che fanno da ispirazione. A volte è la realtà stessa, interpretata artisticamente. Così la ricostruzione di una spiaggia dorata propone un contrasto con un teschio che affiora, inducendo a pensare a quei migranti che sono morti prima di approdare alle tanto agognate spiagge. Oppure si parla di animali in via di estinzione. Insieme ad alcuni animali uno è addirittura in posizione instabile su uno schienale di una sedia per ricordare gli animali in via di estinzione.

Altre volte l’ispirazione viene da scultori autori di opere famose. Così, sia pure in dimensioni molto contenute rispetto all’elemento di ispirazione, troviamo un pensatore che ricorda Rodin. Oppure delle figure inquietanti sono in grado di evocare Louise Bourgeois. Oppure troviamo delle teste che ricordano reperti archeologici. All’opposto, altre figure ricordano Giacometti. Ma, a sorprendere i visitatori, c’è anche King Kong. Le opere nella esposizione alla Fabbrica del Vapore si susseguono, lasciando totalmente al visitatore il compito di immaginarle in spazi più ampi, come invece inevitabilmente non è in questa rassegna. Insieme è la possibilità di confronto tra artisti e tra questi e il pubblico. La rassegna è accompagnata dal bel catalogo con foto che danno un bel rilievo alle sculture.

(Nella foto, Fulvio Borgogno, Il Codice, 2018, scultura in legno di tiglio dipinto con colori acrilici, h70 cm)