Attenti: lo spettacolo è già iniziato. Avviso necessario, perché l’inizio di Strappo alla regola coglie di sorpresa, quando il film L’artiglio del gatto scorre sullo schermo cinematografico sul fondo del palco del Teatro Manzoni. È un film horror, di cui Moira, la maschera, conosce tutti i passaggi. Fin dall’inizio, quando Asia Argento impaurita costeggia l’Orrido di Bellano, dove anche il rumore delle cascate atterrisce. È l’agente immobiliare che accoglie Orietta e Paolo (Maria Amelia Monti e Sebastiano Somma) nella grande villa in vendita con tutto l’arredo. Immensa, in cui perdersi, con oggettistica ben poco tranquillizzante, con bambola orba, automa che si muove all’improvviso, ritratto che cola sangue. Tutto inquietante anche per Orietta, che ritrovatasi sola è inseguita da una figura misteriosa armata di coltello. Vuole ucciderla, lei scappa, apre porte, botole, finisce nel pollaio tra le galline e…
Trova uno strappo nello schermo e si ritrova fuori dal film. Ora è all’interno del cinema, dove incontra Moira, la maschera, atterrita, preoccupata, con una buona dose di problemi. L’azione si sposta davanti allo schermo, nel cinema. Contemporaneamente, dietro, il film continua, con le galline che razzolano incessanti, l’arrivo della polizia e di altri personaggi.
Due mondi si incontrano con Strappo alla regola. Sono anche due modi di vivere completamente diversi, con Orietta, personaggio bidimensionale anni ’70 e Moira perfettamente inserita nell’epoca nostra in cui vive.
Tante sorprese, a base di cellulare, messaggi vocali che sorprendono Orietta. Commenti di Moira, precaria, preoccupata di perdere il lavoro, mentre si chiede chi va al cinema il lunedì e accusa Orietta di aver rovinato il film uscendone. Ma c’è un problema che tocca entrambe. Perché Moira ha un fidanzato particolarmente geloso, che minaccia di ucciderla. E quando dice che Calogero la picchia, ma è colpa sua, Orietta reagisce ed estrae un volantino di rivendicazione femminile anni ‘70. Il problema di allora si è accentuato oggi: allora era soprattutto rivendicazione, oggi è bisogno di intervenire.
Tema importante, dunque, ma affrontato da Edoardo Erba, autore e regista di Strappo alla regola, con un contorno di leggerezza, in un clima naturalmente surreale, che suscita risate. Maria Amelia Monti, con la sua espressività, riesce a far ridere anche in un momento in cui non parla. La sua Orietta è un personaggio tenero, ingenuo, con un amore complicato con il suo Paolo, che abbiamo visto nel film. Ma è anche risoluta, non disposta ad accettare la violenza nei confronti di Moira. La lettura del volantino di rivendicazione è insieme causa di sorrisi e di applauso del pubblico, pronto a condividere quelle parole. Che quasi sorprendono Moira, ottimamente interpretata da Cristina Chinaglia, che dà al suo personaggio tutte le sfumature: spaurita, preoccupata, sorpresa, consapevole. Anche determinata. Un perfetto incontro tra le due attrici.
Siamo naturalmente nei paraggi del surreale estremo, occasione però per indurre a riflettere su un tema molto reale. Conquista dunque il mix tra cinema e teatro, spettacolo dal vivo e registrato con L’artiglio del gatto, vero film horror bianco e nero, stile Lamberto Bava e Dario Argento. Lo vediamo alle spalle delle due attrici, durante tutto lo spettacolo, girato in gran parte all’interno di questa grande villa, totalmente arredata, casa di famiglia della stessa Maria Amelia Monti. Qui troviamo degli attori famosi, come Asia Argento, Sebastiano Somma, Marina Massironi. E troviamo 30 galline, in prestito per l’occasione. Perché tutti gli abitanti di Bellano hanno collaborato. La località sul lago di Como, dove è stato girato il film, è stata messa in subbuglio per 10 giorni nel novembre scorso. Ed è certo un elemento che rende unico lo spettacolo teatrale.
E l’assassino? Si scopre nel finale. E non è l’unica sorpresa.
(Nella foto di Gianluca Pantaleo, Maria Amelia Monti protagonista di Strappo alla regola con Cristina Chinaglia)
Strappo alla regola
Scritta e diretta da Edoardo Erba
Con Maria Amelia Monti, Cristina Chinaglia
e con la partecipazione in video di Asia Argento, Marina Massironi, Sebastiano Somma e con Daniele Gaggianesi, Giuseppe Lelli, Francesco Meoni, Sabina Vannucchi, Fabio Zulli.
Musiche Massimiliano Gagliardi; Scena Luigi Ferrigno/Sara Palmieri; Costumi Grazia Materia; Direttore della Fotografia Tani Canevari; Produzione Video Davide Di Nardo; Luci David Barittoni.
Produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo
diretta da Pierfrancesco Favino
a Milano, Teatro Manzoni, dal 28 ottobre al 9 novembre 2025 (feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30 – sabato 8 novembre ore 15,30 e 20,45)






