«Il mio obiettivo è che tra qualche anno non ci sia più un milanese che non è stato alla Scala». Lo dice il nuovo sovrintendente Fortunato Ortombina presentando il cartellone del Teatro alla Scala stagione 2025-2026.
È una stagione che, per la seconda volta negli ultimi anni, si apre con un’opera russa, non molto frequentata, che si può anche considerare un manifesto contro l’oppressione e le dittature. Inoltre, varie nuove produzioni, la prima volta alla Scala di Romeo Castellucci come regista, reintegrazione dei Divertissements, come li aveva definiti Verdi, nel Nabucco. E ancora, celebrazione dei 100 anni dal debutto proprio alla Scala di Turandot, ripresa della storica regia di Liliana Cavani per La Traviata. Per il balletto, prima volta di una coreografia di Pina Bausch, di cui si potrà vedere Le Sacre du printemps. Intanto si annuncia una grande celebrazione per gli 80 anni dalla ricostruzione del Teatro alla Scala dopo la guerra. Solo un annuncio, niente informazioni per ora.
Sono tante scelte che arricchiscono una stagione in grado di soddisfare molto. E’ il commento di Beppe Sala, nel ruolo di presidente della Fondazione della Scala oltre che di sindaco di Milano, che ricorda i risultati raggiunti coinvolgendo un ampio pubblico: i dati parlano infatti del 90% di posti occupati e di un terzo di spettatori under 35.
L’inaugurazione del 7 dicembre 2025 è con Una lady Macbeth del distretto di Mcensk. «Un testo difficile, un soggetto urticante – dice Riccardo Chailly che lo dirigerà -, ma un capolavoro dall’alto valore musicale che pure può sconcertare». L’opera di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič suona anche come un inno alla libertà, perché, rappresentata per la prima volta nel 1934, un paio d’anni dopo era stata bandita da Stalin con una recensione ostile sulla Pravda che parlava di «fracasso e cacofonia» oltre a un numero di termini negativi indicibili. Un’opera che evidentemente aveva dato fastidio al regime sovietico. Ora il prossimo 7 dicembre sarà in scena la prima versione del 1934, che già Milano aveva voluto, quando, dopo la morte di Stalin, Šostakovič l’aveva ripresa. L’opera con la regia di Vasily Barkhatov ha nel ruolo principale Sara Jakubiak. Repliche fino al 30 dicembre.
La potrà vedere anche il pubblico televisivo grazie alla diretta su Raiuno con riprese fatte da tecnici Rai in alta definizione e con microcamere sulla scena. Segnerà il 10º anniversario dello stretto rapporto tra Raiuno e la Scala.
Nei mesi di febbraio e marzo il cartellone del Teatro alla Scala stagione 2025-2026 vede in scena il doppio ciclo completo dell’Anello del Nibelungo di Wagner, che, attraverso le quattro giornate, offre l’occasione di cogliere la visione registica di David McVicar. Dall’1 al 17 febbraio per 5 rappresentazioni e il 7 e 15 marzo in chiusura, Il crepuscolo degli dei.
In aprile si celebrano i 100 anni dal debutto di Turandot avvenuto proprio alla Scala con la direzione di Arturo Toscanini. Con 10 repliche dall’1 al 29 aprile l’opera di Puccini va in scena con la direzione di Nicola Luisotti, la regia di Davide Livermore e una attenzione anche al secondo cast per offrire ai cantanti una occasione di crescita. Così Turandot è interpretata da Anna Pirozzi e in quattro repliche da Ewa Plonka; il principe Calaf da Roberto Alagna che in quattro repliche sarà sostituito da Angelo Villari.
Tra la fine di aprile e gli inizi di maggio è il debutto alla Scala di Romeo Castellucci. Curerà regia, scene, costumi e luci del Pelléas et Mélisande di Debussy. E’ una delle nuove produzioni del Teatro alla Scala come il successivo Nabucodonosor, che occupa nove serate dal 16 maggio al 9 giugno. Con la direzione di Riccardo Chailly e la prima regia scaligera di Alessandro Talevi saranno in scena Luca Salsi, Francesco Meli, Anna Netrebko, Michele Pertusi. L’opera di Verdi sarà presentata per la prima volta con i 10 minuti di Divertissements, dei ballabili andati in scena solo una volta nel 1848 e ritrovati solo recentemente.
Poco spazio per l’aspetto folkloristico nella messinscena della Carmen voluta da Damiano Michieletto. L’opera di Bizet è una coproduzione del Teatro alla Scala, il Covent Garden e il Teatro Real di Madrid, in scena per sette serate dall’8 al 27 giugno. Sul podio è Myung-Whun Chung, prossimo direttore musicale della Scala. In scena Vittorio Grigolo come Don José, Clémentine Margaine nel ruolo di Carmen.
In sette serate dal 26 giugno al 17 luglio torna Lucia di Lammermoor di Donizetti con la direzione di Speranza Scappucci.
La ripresa a settembre, dal 5 al 16 per sei serate, è con l’Accademia della Scala che porta in scena L’Elisir d’amore. Diretto da Marco Alibrando si avvale della regia di Maria Mauti, alla sua seconda regia lirica. Per il 2026 è prevista una nuova produzione dell’opera di Donizetti, che verrà poi proposta come spettacolo per i ragazzi.
Con 12 repliche dal 19 settembre al 15 ottobre torna La Traviata. Andrà in scena con la storica regia di Liliana Cavani, che prevede le scene di Dante Ferretti e i costumi di Gabriella Pescucci. La direzione dell’amatissima opera di Verdi è di Michele Gamba.
In chiusura di stagione, a 16 anni dall’ultima rappresentazione, torna il Faust di Gounod con sette serate dal 20 ottobre all’8 novembre 2026. Nuova coproduzione insieme al teatro di Valencia vede il ritorno sul podio di Daniele Rustioni e il debutto del regista Johannes Erath. Tra gli interpreti, nel ruolo del titolo, Vittorio Grigolo.
Titoli straordinari caratterizzano anche la stagione di balletto, disegnata dal nuovo direttore del Ballo, Frédéric Olivieri, molto soddisfatto di avere in cartellone Le Sacre du printemps con la coreografia di Pina Bausch. Il dittico Stravinskij a novembre è completato dall’Apollo coreografato da Balanchine con étoile Roberto Bolle.
Il cartellone del Teatro alla Scala stagione 2025-2026 per il balletto si apre con La Bella addormentata nel bosco con la coreografia di Nureyev e le scene e i costumi di Franca Squarciapino. La stagione offre anche l’occasione di vedere per la prima volta tre titoli mai presentati alla Scala. Sono Chroma, Dov’è la luna, Minus 16.
Totalmente da scoprire si annuncia un altro titolo contemporaneo. E’ Alice’s Adventures in Wonderland con effetti speciali e richiami a musical e balletti classici. Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie di Christopher Wheeldon è in scena dal 21 al 30 maggio. Sono invece dei grandi classici il Don Chisciotte con la coreografia di Nureyev in programma a luglio 2026 e Giselle a ottobre. Completano il cartellone del balletto il Gala Fracci arrivato alla quinta edizione e lo spettacolo della scuola di ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala il 2 aprile.
La stagione 2025-2026 prevede anche sette appuntamenti sinfonici, con musiche che spaziano da Beethoven e Gershwin, a Mendelssohn, fino a Bruckner. Inoltre concerti pianistici e recital. Ma il 2026 segna anche gli ottant’anni dalla riapertura della Scala dopo la guerra, prima opera che si decise di ricostruire, consci dell’importanza della cultura nella ripresa della vita di Milano. Sarà una grande celebrazione: si attendono dettagli.
(Nella foto Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala, una scena di Turandot, che nel 2026 festeggerà gli 80 anni dal debutto. L’opera di Puccini in aprile è nel cartellone del Teatro alla Scala stagione 2025-2026)