Musica e movimento degli otto attori in scena: niente parole. E’ Works and Days del collettivo FC Bergman, Leone d’argento a Venezia nel 2023. Il nuovo lavoro, in coproduzione internazionale con il Piccolo, è ispirato a Le opere e i giorni, in cui Esiodo dà dei consigli al fratello su come coltivare la terra. Così Works and Days ritrae il tradimento dell’uomo nei confronti della natura, quando ha cercato di controllarla attraverso le proprie leggi. Lo spettacolo, pur senza far sentire il pubblico in colpa, diventa dunque un invito a vivere secondo il ritmo delle stagioni.
Pur riprendendo il titolo del testo di Esiodo, Works and Days non ne è un adattamento. Ha avuto invece la funzione di ispirazione, con il coinvolgimento della musica. Come la natura detta il ritmo della nostra vita, così la musica dà il ritmo allo spettacolo. Ed è la musica delle Quattro stagioni di Vivaldi, che i musicisti suonano in una nuova versione jazz.
Rispetto al precedente lavoro, The Sheep Song, applaudito dal pubblico del Piccolo nel 2022, questo è più scarno, spiegano Marie Vinck e Stef Aerts, parte del collettivo insieme a Joé Agemans e Thomas Verstraeten. Risponde al desiderio di riappropriarsi dell’essenziale, recuperando la dimensione di gruppo, che si sta perdendo in nome dell’individualismo. È uno spettacolo che lavora per sottrazione. Non tanto del testo, che non è mai stato presente nel lavoro del collettivo fiammingo, ma è una sottrazione in termini di scenografia e di numero di attori. Anche gli effetti speciali non sono presenti, salvo nel finale, quando se ne è sentita l’esigenza. Il risultato è uno spettacolo dal sapore più artigianale che tecnico.
Il pubblico sul palco, insieme ai due musicisti che suonano la loro versione di Vivaldi, spiega Stef Aerts, vede «gli attori che arano, pur senza terra, scavano, festeggiano e, man mano, diventano inutili. Più ci allontaniamo dalla natura, più perdiamo di vista il legame che ci lega a essa, più si scavano baratri anche tra di noi». E conclude «Noi non siamo persone in collera. Ma nel collettivo FC Bergman tutti siamo padri o madri e siamo in ansia per il futuro dei nostri figli. Condividiamo con il pubblico la nostra preoccupazione mostrando ciò che, in quanto umanità, abbiamo perduto per sempre. Il nostro spettacolo è una sorta di rêverie, di sogno dedicato a ciò che un tempo era normale e che ora è così tanto desiderato».
(Nella foto di Kurt Van der Elst una scena di Works and Days del collettivo FC Bergman, al Piccolo Teatro Strehler dal 28 al 30 maggio 2025)
Works and days
regia, drammaturgia e scenografia: Stef Aerts, Joé Agemans, Thomas Verstraeten e Marie Vinck (FC Bergman)
con Stef Aerts, Joé Agemans, Maryam Sserwamukoko, Yorrith De Bakker, Marie Vinck, Fumiyo Ikeda, Geert Goossens, Bonnie Elias
composizione musicale e performance live Joachim Badenhorst e Sean Carpio; costumi An d’Huys; luci Stef Aerts e Joé Agemans
produzione Toneelhuis in coproduzione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, con il supporto del Tax Shelter del Governo Federale del Belgio, Gallop Tax Shelter
Spettacolo senza testo, con scene di nudo, consigliato a partire dai 16 anni. Durata: un’ora e 10 minuti senza intervallo
A Milano, Piccolo Teatro Strehler (largo Greppi – M2 Lanza), dal 28 al 30 maggio 2025 (giovedì ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30)