Casanova Opera Pop visto a Milano

Questo è il Casanova che non ti aspetti, lontano dagli stereotipi. Perché in Casanova Opera Pop lui si innamora: una sorpresa per il pubblico, ma anche per lui stesso.

Il musical di Red Canzian conquista il pubblico con la spettacolarità, con valori importanti e una storia di finzione, ma con contorni storici reali. Il risultato è uno spettacolo con tutte le carte in regola per varcare i confini nazionali. Casanova (Gian Marco Schiaretti) arriva a Venezia e subito con la potente voce dalla grande estensione, unita a una bella energia, la dichiara «casa mia». Dopo tre anni di lontananza è subito alla Cantina do Mori, l’osteria di Rosa (Rosita Denti). Ma non aderisce più a quel profilo di seduttore, che lo ha fino a quel momento accompagnato, quando si innamora di Francesca (Angelica Cinquantini). Che ha un fidanzato, Alvise (Jacopo Sarno). Il guanto di sfida che gli lancia porta a un duello davvero realistico, come non visto finora a teatro. I due attori incrociano le lame come esperti schermidori: lo devono al pluricampione Stefano Pantano che li ha addestrati.

Casanova si muove in una bella scenografia realizzata con immagini riprese dallo stesso Red Canzian e ritoccate al computer, per eliminare quei tanti fili elettrici presenti nella Venezia di oggi. Sono immagini che rendono reali le ambientazioni immaginate. Partono da Venezia, vista nei suoi aspetti più conosciuti, ma anche negli scorci meno frequentati. Arrivano fino alle montagne, con i castelli, raccontati attraverso le foto in bianco e nero. Ed è un percorso che Casanova fece realmente, arrivando fino a Bolzano, dove ottenne ospitalità. Era scappato dalla prigione dei Piombi, dove era stato imprigionato con accuse che Casanova Opera Pop mostra come pretestuose (nella realtà ancora oggi ignote). Da lì era scappato insieme a frate Balbi (Paolo Barillari), che era con lui nella cella e che troviamo in Casanova Opera Pop.

È un personaggio storico, come lo è il doge Loredan (Gianluca Cavagna), che era a capo di Venezia in quell’epoca, e come sono storici altri due personaggi. Incarnazione del bene contrapposto al male, sono il nobile Mocenigo (ugualmente interpretato da Jacopo Sarno) e Pietro Garzoni, qui visto come il perfido inquisitore, come traspare anche dalla voce scura di gipeto. Che trama: con che mire resta da scoprire guardando lo spettacolo.

Ad accentuare la spettacolarità concorrono anche altri fattori. La luce cambia secondo le circostanze: è più calda quando siamo negli interni, che allora erano illuminati con candele. È più fredda all’esterno, quando si immagina venga dalla luna. Attraverso dei lampi segna i momenti di fuga. Diventa anche parte della scena, con fuochi che zampillano dal basso e lampadari che calano dall’alto. Tanti sono i momenti coreografici con vari momenti di danza, uniti ai movimenti coreografici degli attori stessi. Lo spettacolo inizia con i ballerini e non dimentica il Carnevale con maschere e acrobati, altro elemento tipico di Venezia, molto amato anche all’estero. Che ritrova l’eccellenza dello stile italiano nei bei costumi (ben 120).

Questa commistione tra fantasia e storia, con al centro un personaggio universalmente conosciuto e che ha attraversato l’Europa, rende Casanova Opera Pop particolarmente interessante anche a livello internazionale. A questo si aggiungono altri elementi di grande appeal. Sono la bella musica di Red Canzian e Venezia in tutto il suo splendore, dai luoghi molto noti a quelli da scoprire, fino alle montagne e i castelli dell’Alto Adige, che sono l’elemento che ritroviamo come novità.

Il risultato è uno spettacolo che conquista il pubblico, che risponde con lunghi calorosi applausi, punteggiando i vari momenti fino all’entusiasmo finale.

(Nella foto di Jarno Iotti, il momento degli applausi finali del Casanova Opera Pop il musical kolossal di Red Canzian. Con protagonista Gian Marco Schiaretti nel ruolo di Casanova, da Milano, al Teatro Lirico Giorgio Gaber, prosegue in tour per un totale di 60 repliche)

Casanova Opera Pop

Di Red Canzian, anche direttore artistico e produttore con la moglie Beatrix Niederwieser (Blu Notte).

Coinvolgimento del Nick Grace Management con il direttore creativo e coreografo Anthony Van Laast e della regista associata/coreografa Carolien Canters.

Regia originale di Emanuele Gamba.

Vocal coach Chiara Canzian.

a Milano, al Teatro Lirico Giorgio Gaber dal 14 al 18 dicembre 2022.

Poi in tour a gennaio a Brindisi, Bari (5 e 6), a Roma, al Teatro Brancaccio dal 10 al 22 gennaio, Assisi, Genova (27 e 28). In febbraio a Reggio Emilia (dal 3 al 5 al Teatro Valli), Torino (dal 10 al 12 al Teatro Alfieri), Montecatini  (14), Firenze (dal 17 al 19 al Teatro Verdi), Padova (24).  A marzo a Gorizia, al Rossetti di Trieste (2 e 3), a Brescia (5), Varese (8), Verbania (9), Bologna (Teatro EuropAuditorium 11 e 12 marzo)