Cats, la cerimonia dei gatti al Sistina Chapiteau Milano

Questa è una cerimonia di gatti e noi umani siamo eccezionalmente ammessi. È Cats, occasione per pensare ai gatti come animali ben più complessi di quello che si potrebbe pensare, dotati di personalità diverse e non disposti a farsi scoprire più di un tanto.

Nella versione italiana proposta da Massimo Romeo Piparo il musical di Andrew Lloyd Webber ha un’impronta più romana, che traspare nella ambientazione all’interno dei Fori romani con Colosseo sullo sfondo, una location molto popolata dai gatti, anche nella realtà. Piace invece un po’ meno il riferimento a Romeo er mejo gatto del Colosseo.

È una versione che gioca molto e giustamente sulle belle intriganti coreografie, con i gatti che entrano dal fondo della sala e girano tra il pubblico, per poi muoversi con movenze acrobatiche e danzare sul palco con grande presenza scenica, in grado di affascinare gli spettatori. E quando non danzano c’è il momento in cui i gatti si scoprono, parlando dei loro tre nomi, con l’ultimo segreto. Lo raccontano e sul fondo le parole prendono vita.

Come tre sono i nomi di ciascun gatto così le personalità rendono ognuno unico. C’è il gatto del teatro: è Gus, interpretato da Fabrizio Angelini. All’inizio del secondo atto parla del teatro che ha frequentato, quando ha recitato Flaiano, Goldoni, Totò e ha lavorato con attori del calibro di Gigi Proietti, mentre Claudio Villa era il re. Con Gus arriva in scena l’atmosfera del teatro italiano con quel tanto di mitico suscitato dai ricordi, logicamente diversi da quelli presenti nella versione inglese. Ma Gus è un gatto che si muove all’ombra del Colosseo. Piacciono però meno i riferimenti a Sandokan. E quando arriva in scena il gatto delle ferrovie l’atmosfera è evocata dalla proiezione di binari ferroviari sul fondo della scena.

C’è dell’ironia nei confronti dei cani che litigano, finché arriva Macavity il gatto criminale, pronto a rapire Old Deuteronomy, l’anziano gatto che sta presiedendo la cerimonia Jellicle e sceglierà il gatto deputato a salire a una nuova vita. Tutti si presentano, si raccontano. Chi sarà il gatto che rinascerà? E arriva lei: è Grizabella che era stata scacciata dagli altri Jellicle Cats. Non se la passa bene e il suo manto è ingrigito, rovinato dalle difficoltà in cui è vissuta. E intona Memory. Malika Ayane con la sua bella voce canta infondendo tutta la malinconia e l’intensità nelle parole, versione italiana di quella che è forse la più famosa canzone del mondo del musical, amata e celebrata anche lontano dai palcoscenici di Cats.

La versione italiana del musical, seconda ad arrivare sul palcoscenico di casa nostra, rende più comprensibile la storia al pubblico, anche perché non è una storia di azione, ma di personaggi che si raccontano e attraverso le loro parole si fanno amare. Anche inducono ad andare oltre giudizi frettolosi, privi di distinzioni e sfumature. Perché, come gli esseri umani, anche i gatti sono tutti diversi tra loro e non solo nell’aspetto. Dopo le precedenti edizioni arrivate a Milano, a cominciare dalla prima originale del 1995 in inglese, soddisfa l’idea di portare in scena una nuova versione in italiano. Non stonerebbe però che il momento che più ha fatto di Cats un mito, il brano Memory, rimanesse in originale, magari affiancato a una versione italiana.

Alla fine questa cerimonia raccontata da Cats diventa un grande spettacolo in grado di coinvolgere tutto il pubblico. Anche chi lo ha visto molte volte rimane incantato davanti alla bella musica di Webber, difficile da dimenticare, qui suonata dall’orchestra dal vivo, quanto belle sono le coreografie, i costumi, la scenografia. Questi gatti – Ops, attori, danzatori, performers – insinuandosi con perfette movenze tra gli spettatori riescono a conquistarli.

Cats nasce dal libro “Old Possum’s Book of Practical Cats”, raccolta di poesie che Thomas Stearns Eliot aveva scritto inizialmente come lettere ai suoi nipotini.

In questa versione, in trasferta da Roma, apre la programmazione del grande Sistina Chapiteau a Milano. Punto di attrazione che risplende già da lontano nella zona Valtellina Scalo Farini, nei prossimi mesi ospiterà anche altri musical a firma Sistina e Massimo Romeo Piparo. Qui tutte le informazioni.

Qui invece un ricordo di precedenti edizioni e del ruolo dei gatti nel mondo dello spettacolo.

(Nella foto di Gianluca Saragò alcuni dei protagonisti di Cats al Sistina Chapiteau Milano)

Cats

regia e adattamento italiano di Massimo Romeo Piparo

Musiche di Andrew Lloyd Webber

Tratto dal libro di T.S. Eliot “Old Possum’s book of practical cats”

Con Malika Ayane/ Grizabella; Fabrizio Angelini/ Gus; Fabrizio Corucci/ Old Deuteronomy; Giorgio Adamo/ Rum Tum Tugger; Sergio Giacomelli/ Munkustrap-Capoballetto; Jacopo Pelliccia/ Bustopher Jones-Skimbleshanks; Gabriele Aulisio/ Bill Bailey-Carbuckety; Michele Balzano/ Coricopat; Giorgia Cino/ Bombalurina; Mario De Marzo/ George; Simone Giovannini/ Alonzo; Francesca Iannì/ Syllabub; Cristina La Gioia/ Etcetera; Monika Lepistö/ Victoria; Rossella Lubrino/ Rumpleteazer; Elga Martino/ Tantomile; Simone Nocerino/ Macavity-Admetus; Martina Peruzzi/ Jennyanydots; Gianluca Pilla/ Quaxo; Simone Ragozzino/ Mungojerrie; Viviana Salvo/ Demeter; Natalia Scarpolini/ Jellylorum; Pierpaolo Scida/ Mr. Mistoffelees; Alessandra Somma/ Jemina; Gaia Soprano/ Cassandra; Rossana Vassallo/ Electra.

con Orchestra dal vivo diretta da Emanuele Friello.

Prodotto da PeepArrow Entertainment in collaborazione con il Teatro Sistina su licenza esclusiva The Really Useful Group – London.

A Milano, Il Sistina Chapiteau (via Valtellina 7, Scalo Farini) dal 13 dicembre 2023

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31 dicembre 2023 ore 21. Serata speciale con spumante e panettone in monodosi personali e tanta musica dal vivo. Da 70 a 120€ e sconti under 12.