Disincantate! il musical visto al San Babila

Questa volta è uno dei finali più famosi che viene sconfessato. Le ribelli sono le Principesse: disincantate. Annunciate con le parole “direttamente da tanto tempo fa” le Principesse arrivano in scena ma ci tengono a mettere subito le cose in chiaro. Biancaneve, Cenerentola, La Bella Addormentata aprono i loro libri e leggono le parole «e vissero per sempre felici e contente». Felici? Loro felici non si sentono per nulla. L’atmosfera idilliaca che aveva accolto gli spettatori a sipario aperto, con tanto di cinguettio di uccellini, viene sconfessata.

Con una colonna sonora suonata dalla Fata madrina, le Principesse sono in scena, ma non accettano il ruolo a cui le ha incatenate la Disney. Cantano, commentano, fanno ridere anche con riferimenti a fatti dei nostri giorni. Con le loro parole disincantate divertono il pubblico del teatro San Babila, lo fanno ridere e lo coinvolgono. Rapunzel, scesa acrobaticamente dal palcoscenico, incita gli spettatori a cantare – niente di melodioso o romantico -, coinvolgendo, tra i tanti, due di loro particolarmente divertiti.

Le hanno sempre disegnate come perfettine, in attesa del salvifico principe azzurro, ma è una dimensione che a tutte loro sta stretta. Così la Sirenetta è pentita di aver rinunciato alla coda per delle gambe umana. Cenerentola è un po’ svampita. Bella, che assomiglia alla Bestia, si è stufata di dialogare con le stoviglie e anzi per questo è stata considerata disturbata mentalmente. Ancor meno conformi alle favole sono le altre: Pocahontas è felicemente obesa, Mulan è lesbica. Jasmine ancorata al tappeto non è nemmeno protagonista: è subordinata a un ladro. E tutte sono stufe di dover apparire magre, dal fisico perfetto. Ma alla fine compare Tiana con il ranocchio: è la principessa nera, segno di una svolta voluta dalla stessa Disney.

Questo è un musical da camera, pieno di allegria e di colore. Che riesce a far ridere fin dal primo momento con battute, situazioni, perdonabili riferimenti alla cronaca che pure al pubblico piacciono (Blanco e le rose è solo un caso). In più tutto è volutamente contrario alla logica delle fiabe. Queste principesse sono decisamente Disincantate, come è il titolo del musical. Facendo ridere (e tanto), insieme suggeriscono di non badare a modelli irreali e per questo irraggiungibili. L’invito implicito è non perdere l’occasione di ridere e riservare sempre alle cose uno sguardo distaccato. Perché le Principesse Disney non rappresentano certo un modello da perseguire e non è nemmeno ipotizzabile che alla fine siano davvero felici e contente. Disincantate invece queste in scena lo sono davvero. Come un invito a esserlo anche nella realtà, che almeno si ride.

Nota per adulti (quelli ignari). Le Principesse Disney (quelle che appunto sono protagoniste di Disincantate!) sono un media franchise con giochi, costumi, bambole, oggetti e tante bambine fan in devota ammirazione (emulazione). Irriderle non significa calpestare un sogno: è un aprire gli occhi.

(Nella foto il cast di Disincantate! il musical, in scena al Teatro San Babila. Da sinistra, Cenerentola, La Bella Addormentata, Biancaneve, Pocahontas, Rapunzel, La Principessa che baciò il Ranocchio)

Disincantate! il musical

Libretto, liriche e musiche di Dennis T. Giacino in collaborazione con Filey Matias

versione italiana di Nino Pratticò

con Clara Maselli – Biancaneve; Giulia Mattarucco – Cenerentola; Elisa Siragusano – La Bella Addormentata; Elena Mancuso – La Sirenetta, Belle e Rapunzel; Khomolchanok De Pace – Pocahontas, Mulan e Badroulbadour; Gloria Enchill – La Principessa che baciò il Ranocchio.

Direzione musicale e vocale di Eleonora Beddini; coreografie di Luca Peluso

regia e adattamento Matteo Borghi

Produzione Giuseppe Di Falco in collaborazione con Montessori Brescia Società Cooperativa Onlus e i perFORMErs – produzioni artistiche

A Milano, Teatro San Babila, 8-12 marzo 2023