Lecite Visioni, il mondo lgbtqia+ al Filodrammatici

Che cosa c’è di più emozionante dell’amore? Con queste parole Michele Di Giacomo presenta la nuova edizione di Lecite Visioni, il festival lgbtqia+ che, come direttore artistico, ha programmato con tanta passione, attento a evitare ogni ghettizzazione. In scena dal 6 al 12 maggio al Teatro Filodrammatici a Milano Lecite Visioni parla di amore a 360°, senza confini, senza stereotipi, senza pregiudizi e già nella immagine di presentazione firmata da Fabio Orioli anticipa lo spirito del festival. Che si propone di parlare di diritti attraverso la lente d’ingrandimento dell’amore. Lo fa utilizzando vari linguaggi espressivi, con spettacoli contemporanei, inediti e in altri casi risultato di progetti creati in nome della partecipazione.

L’attenzione al contemporaneo segna l’inizio del programma di Lecite Visioni il 6 maggio (in replica martedì 7 maggio), alle ore 19. Queer Tour di Nina’s Drag Queens è una passeggiata per Milano guidata da Donata, bionda drag queen, alla scoperta dei luoghi che hanno segnato le lotte per l’affermazione dei diritti della comunità lgbtqia+.

L’8 maggio, alle ore 21, con Comizi d’amore, condotto da Kepler-452, partendo dalle domande di Pasolini parla di affettività nel mondo transgender.

Lo stesso 8 maggio, alle ore 20.20 e fino a sabato 11 maggio è in programma il progetto di Michele Di Giacomo e Angelo Di Genio dal titolo Nascondevo ghiaccio sotto le mie ardenti carezze. La pièce parte dal presupposto che l’omosessualità, ovviamente, è sempre esistita. Quasi impossibile nell’Ottocento era farsi accettare come tali, senza essere poi emarginati. I risultati ottenuti in questi anni appaiono chiari riflettendo sullo spettacolo proposto da Michele Di Giacomo e Angelo Di Genio. Racconta di un giovane intellettuale che nel 1889 manda 4 lettera a Emile Zola. Racconta la sua vita per proporgli di scrivere un romanzo con protagonista un omosessuale. Zola, sconvolto dalla situazione che coglie dal racconto del giovane, gira queste lettere a un medico. Il risultato è una pubblicazione dal titolo “Romanzo di un invertito nato”, che scredita il giovane e lo discrimina come se si trattasse di un malato.

Il 9 maggio va in scena La metafisica dell’amore con Roberta Lidia De Stefano e Annagaia Marchioro per parlare di amore tra donne, senza dimenticare il sorriso.

La danza per raccontare un triangolo amoroso, come «metafora di una diversa costellazione di relazione», è al centro di All you need is il 10 maggio.

Con We are not Penelope. Sobre la fidelidad, in programma sabato 11 maggio, alle ore 21, ci si interroga sulla fedeltà. La creazione artistica, tra italiano, spagnolo e portoghese, propone una rivisitazione contemporanea del celebre personaggio omerico.

Il 12 maggio alle 21 una storia d’amore tra due ragazze è al centro di Autopilot di Ben Norris, con Ilaria Martinelli ed Elena Orsini. Si parla anche di difficoltà di comunicazione e di intelligenza artificiale.

L’ultimo giorno del festival è anche l’occasione per scoprire, alle 18, il testo vincitore del Premio Carlo Annoni. E’ Piccola Bestia di Tobia Rossi, che racconta di una metamorfosi improvvisa sotto forma di animale che colpisce uno dei due componenti della coppia: al risveglio lui scopre che il compagno si è trasformato in un animale. Il monologo è interpretato da Riccardo Buffonini ed è anche una occasione per riflettere su quanto poco ci si conosca e improvvisamente si possano scoprire risvolti inaspettati nell’altro.

Spettacoli, ma non solo. Per offrire il maggior numero possibile di occasioni per riflettere e dialogare sui temi lgbtqia+ sono previste diverse iniziative che completano il programma. A offrire occasioni di dialoghi sono gli aperitivi in programma dalle 18:30 alle 21. Per poi culminare in una grande festa il sabato 11 maggio dalle 23 alle 00:30 con il dj set curato da SocksLove.

Per consentire di prolungare le riflessioni anche oltre i giorni del festival ci sono i libri. A Lecite Visioni la libreria Antigone ne propone due, presentati dagli stessi autori. Sono “Chi dice e chi tace” di Chiara Valerio, che si può incontrare l’8 maggio alle ore 18:30. L’11 maggio è la volta di “Il mio gatto Jugoslavia” di Pajtim Statovci, originario del Kosovo e immigrato in Finlandia.

La fotografia è un altro strumento che sta diventando sempre più importante per comunicare. Così nel foyer del Filodrammatici è allestita la mostra Ri-scatti Chiamami col mio nome. È il risultato di un progetto articolato in più fasi. Con la prima è stata affidata una macchina fotografica a delle persone con in corso una transizione trasgender ed è stato loro chiesto di raccontarsi. Le foto ottenute sono state selezionate per mostrarle in pubblico e dare la giusta dignità a queste persone.

Invece è già iniziato il laboratorio che consentirà di realizzare un giornale di informazioni durante il festival.

Lecite Visioni si propone dunque non tanto come un festival omosessuale, ma come un modo per rendere evidente a tutti quanto discriminazioni, pregiudizi, ghettizzazioni non abbiano senso nei nostri tempi. Tanti, tutti uguali, tutti esseri umani, ognuno diverso per scelte e modi di vivere e amare.

(Nella foto di Andrea Macchia una scena di All you need is il 10 maggio nel cartellone di Lecite Visioni, con la direzione artistica di Michele Di Giacomo, al Teatro Filodrammatici)