Foto di Mario Giacomelli Io non ho mani che mi accarezzino il volto in mostra a Milano da Archivio Mario Gacomelli

Mario Giacomelli, le sue emozioni in foto a Palazzo Reale

Emozioni che diventano fotografie: sono nate così le serie fotografiche di Mario Giacomelli. Ora al grande fotografo marchigiano, in occasione dei 100 anni dalla nascita a Senigallia, è dedicato un ampio progetto che coinvolge Roma e Milano, in particolare il Palazzo delle Esposizioni e Palazzo Reale. Con una selezione operata con attenzione e amore dall’Archivio Giacomelli, che raccoglie 40.000 fotografie, sono stati scelti due temi. A Roma le foto hanno come fil rouge l’arte in una mostra dal titolo Mario Giacomelli Il fotografo e l’artista esposta fino al 3 agosto 2025.

A Milano è invece la mostra Mario Giacomelli Il fotografo e il poeta. Le serie esposte a Palazzo Reale dal 22 maggio al 7 settembre sono ispirate a poesie famose, come l’Infinito e A Silvia di Leopardi. Come si legge in un pannello che correda la mostra, «Il confine visibile diventa occasione per l’infinita espansione dell’immaginazione». Altre ispirazioni vengono dall’Antologia di Spoon River e dai versi di Eugenio Montale.

Qui, in altra sala, sono le serie particolarmente famose dedicate a Scanno e l’altra con soggetto i giovani seminaristi, che neri si stagliano contro un fondo bianco. E’ la serie dal titolo “Io non ho mani che mi accarezzano il volto”. «A legare profondamente le due serie – si legge in un pannello in mostra -, oltre alla loro prossimità cronologica, è il movimento dei corpi, la forza drammatica del bianco e nero e la tensione a superare la staticità dello scatto, aprendo l’immagine alla durata, al gesto, alla visione».

Sono foto che, presentate nella loro versione vintage, esaltano il lavoro in camera oscura, a cui Mario Giacomelli teneva particolarmente, considerando lo scatto come un punto di partenza per la realizzazione dell’immagine. Sono nate così delle immagini uniche, che non lasciano indifferente l’osservatore, perché capaci di comunicare quelle stesse emozioni vissute dall’autore, oltre che per la qualità irripetibile, capace di rendere il bianco e il nero come dei colori vivissimi. Guardandole si sorride davanti ai seminaristi pronti a vivere momenti allegri e si rimane incantati, come fuori dal tempo, davanti alle foto realizzate a Scanno. Tra queste, la famosissima con il bambino al centro di una inquadratura formata da donne avvolte in manti neri.

La mostra presentata in occasione dei 100 anni dalla nascita di Mario Giacomelli rientra anche nell’ambito dell’Olimpiade culturale di Milano Cortina 2026, il programma che animerà l’Italia per promuovere i valori olimpici attraverso la cultura, e lo sport. Ma, racconta Domenico Piraina direttore di Palazzo Reale, a una mostra dedicata a Mario Giacomelli aveva pensato già una ventina di anni fa. Gliene aveva parlato Lanfranco Colombo, direttore di Il Diaframma, prima galleria a dedicare interamente la sua attenzione alla fotografia.

Intanto le due mostre a Milano e a Roma sono state insignite della medaglia del Presidente della Repubblica.

Le due mostre, commenta da parte sua la nipote Katiuscia Biondi Giacomelli, curatrice insieme a Bartolomeo Pietromarchi e direttrice dell’Archivio, sono il risultato di tanto amore. «L’Archivio – commenta – gioca un ruolo essenziale nella restituzione critica di un autore la cui eredità è ancora oggi materia viva di ricerca e ispirazione, permettendo alle generazioni presenti e future di avvicinarsi a Giacomelli non solo come a un grande fotografo ma come a un artista che ha saputo parlare con la luce, al cuore del Novecento e oltre».

Attraverso allestimenti inediti, molto diversi tra loro, caposaldi della visione di Mario Giacomelli si propongono di rispondere alle domande «chi era Giacomelli e quale concetto aveva della fotografia». Certo un concetto molto diverso da quello corrente in quell’epoca, quando la fotografia era vista come strumento per la riproduzione della realtà. Così quando le sue foto apparvero in pubblico gli altri fotografi reagirono con rabbia, mentre la critica le giudicò con ammirazione. Ora l’auspicio è che queste due mostre varchino i confini nazionali.

(Nella foto di Mario Giacomelli, Io non ho mani che mi accarezzino il volto, 1961-63 © Archivio Mario Giacomelli)

Mario Giacomelli. Il fotografo e il poeta

a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Katiuscia Biondi Giacomelli

a Milano, Palazzo Reale, dal 22 maggio al 7 settembre 2025.

Mario Giacomelli. Il fotografo e l’artista

a Roma, Palazzo delle Esposizioni, dal 20 maggio al 3 agosto 2025