The Witches Seed con Irene Grandi all’Arcimboldi

Di questa musica vi innamorerete. Lo dice Irene Grandi protagonista di The Witches Seed al Teatro Arcimboldi. Lo spettacolo ha debuttato nel 2022 in uno spazio insolito e suggestivo, come un teatro all’aperto in una cava dismessa con le pietre a fare da quinta. Siamo in Val d’Ossola, polo estrattivo di varie pietre, compreso il marmo di Candoglia, con cui è stato costruito il Duomo di Milano. A ideare e commissionare l’opera per quel nuovo teatro è stata il soprano Maddalena Calderoni, con la Fondazione Tones on the Stones, di cui cura la direzione artistica.

Dall’incontro tra tutti questi elementi è nato The Witches Seed. È un’opera rock, che da quell’iniziale debutto nel teatro all’aperto ha conosciuto una trasformazione per calcare un palcoscenico più tradizionale. Ora il 31 maggio arriva al Teatro Arcimboldi di Milano, con l’auspicio di poter varcare le frontiere, arrivando anche in altri teatri in Europa.

La colonna sonora musicale incrocia il rock con elementi da opera lirica: di riferimenti all’opera di Puccini parla Stewart Copeland compositore, fondatore e batterista dei Police, che ha composto le musiche. Artefice del libretto in inglese – all’Arcimboldi in lingua originale con sopratitoli in italiano – è il drammaturgo britannico/irlandese Jonathan Moore, che cura anche la regia.

A completare lo spettacolo sono le coreografie di Valentina Versino e le proiezioni, che richiamano immagini cinematografiche e di videogame. Sono state studiate da Edvige Faini, che sottolinea quanto reputi importante il tema del potere femminile.

In scena la voce di Irene Grandi incontra quelle delle soprano Maddalena Calderoni e Veronica Granatiero, del controtenore Ettore Agati, dei baritono Gabriele Nani e Francesco Cascione, del basso-baritono Graziano Dallavalle, dei tenori Domenico Poziello e Riccardo Benlodi, del basso Davide Procaccini. Un aspetto nuovo per Irene Grandi, come è la prima volta che si trova a condividere il palco per raccontare una storia. Questo è l’altro aspetto che viene proprio dall’essere stato studiato per un teatro in Val d’Ossola. È una zona in cui l’Inquisizione era stata molto attiva, condannando al rogo molte donne accusate di stregoneria. Così tra i personaggi in scena troviamo delle figure storiche come l’Inquisitore Buelli famoso per la sua crudeltà e l’utilizzo della tortura e il Vescovo Bascapè.

Siamo tra il 1591 e il 1603 e le donne accusate di stregoneria spesso erano esperte nell’utilizzo di erbe a fini curativi. Erano più vicine a una esperienza di medicina, ma venivano considerate in modo negativo delle streghe, da chi non accettava capacità aldilà delle convenzioni. Naturalmente davano fastidio a chi vedeva in loro delle contestatrici, capaci di mettere in crisi il potere tradizionale. Così con The Witches Seed si parla di streghe perseguitate alla fine del 1500, accusate di diffondere pestilenze semplicemente perché donne libere, con conoscenze in campo medico non convenzionali.

Parlando del 1500 si parla anche dell’oggi, quando la eccessiva libertà e indipendenza delle donne a qualcuno dà fastidio. La tortura di allora è diventata botte di oggi o difficoltà nell’emergere e ottenere una parità economica, quando si parla di ambiente lavorativo. Il rogo di allora è diventato uccisione con altre armi (ma a volte anche con il fuoco). Il potere e la forza delle donne ha dunque sempre dato fastidio. I numeri di oggi non sono tranquillizzanti, ma per fortuna non sfiorano quelli di allora. Gli storici indicano tra le 80mila e le 100mila persone – circa l’80 per cento donne – processate per stregoneria, tra il 1400 e il 1750.

Parlando di streghe, oltre a quelle portate in scena da Shakespeare, il pensiero va logicamente a Il Crogiuolo di Arthur Miller. Nella sua opera, tornata in scena un paio di anni fa anche sui palcoscenici italiani, Arthur Miller, raccontando un fatto del 1692, vuole parlare di persecuzioni, forti negli anni in cui scrive: parla del maccartismo raccontando un fatto realmente avvenuto nel passato. Per scrivere il testo si era documentato a Salem.

Fino a quel momento nella cittadina del Massachusetts si era tentato di non far ricordare la caccia alle streghe per la sua negatività. Dopo il debutto dell’opera di Miller, che aveva utilizzato gli stessi nomi delle protagoniste da cui aveva preso il via la caccia alle streghe, Salem ha utilizzato questo come elemento di appeal turistico. Non stupisce dunque che sui nostri palcoscenici una storia di streghe induca a riflettere sull’oggi e sia diventata un’opera che può invogliare a riscoprire la particolare bellezza della Val d’Ossola tra boschi, vigneti e antichi borghi in pietra.

The Witches Seed

Musiche di Stewart Copeland

Libretto e regia di Jonathan Moore

Partner Creativo chrissie hynde

Video scenografie di Edvige Faini

Coreografie Valentina Versino

Light Designer Mattia Carli, Scenografie di palco di Lia Fabbrini, Animazioni di Pier Marco Filippi

Gestione immersiva contenuti visivi Marco Godeas – 4DODO

Cast:

Isabetta – Irene Grandi

Nele – Veronica Granatiero

Manzinetta – Maddalena Calderoni

Teresa – Valentina Versino

Inquisitore Buelli – Ettore Agati

Vescovo Bascapè – Gabriele Nani

Pastore Vittorio – Graziano Dallavalle

Pastore Ludo – Domenico Poziello

Pastore Claudio – Francesco Cascione

Sergente Giovanni – Riccardo Benlodi

Guardia Polidori – Davide Procaccini

Spettacolo in lingua originale con sottotitoli in italiano

A Milano, TAM Teatro Arcimboldi, 31 maggio 2024, ore 21