Callas 100, l’Arcimboldi e la lirica la celebrano

Per tutti è la Callas. Difficile che qualcuno non l’abbia mai sentita nominare: a 47 anni dalla scomparsa il suo ricordo è molto vivo. Anche se una gran parte di pubblico (anche appassionati) non l’ha mai sentita cantare dal vivo. Ci sono però dischi e registrazioni e di lei si parla (o è addirittura protagonista) in pièce teatrali e film. Basta ricordare Philadelphia e naturalmente Medea, dove recita con la regia di Pier Paolo Pasolini. Ora, a 100 anni dalla nascita, è il momento di celebrarla, raccontando di lei molto più di quanto molti conoscono. A cominciare dal timbro della sua voce, scura, che le è valso il titolo di soprano drammatico d’agilità. Tutto questo lo ricorda uno spettacolo che si intitola appunto Callas 100. Qui è Laura Morante a narrare di lei, dapprima in terza persona e successivamente come se lei stessa si raccontasse.

Le parole si intervallano alla parte musicale. È il momento decisamente entusiasmante per chi ama la lirica, che ha trovato sul palco una grande orchestra diretta dal M° Fabrizio Maria Carminati, direttore dell’Orchestra del Festival Puccini. Sul palco i due soprano Olga Peretyatko e Myrtò Papatanasiu, il mezzosoprano Andrea Edina Ulbrich e il tenore Valerio Borgioni hanno incantato il pubblico interpretando delle arie tratte da alcune opere cantate da Maria Callas. Naturalmente è una selezione, perché lei aveva cantato sul palco tutte le opere più amate dal pubblico, con la sola eccezione della Carmen, solo incisa in un disco.

Lo spettacolo, dopo l’anteprima mondiale a Firenze e prima di andare in tournée in altre città, ha conquistato il pubblico al Teatro Arcimboldi Milano. Il 28 settembre, tra i tanti bei momenti di grande intensità lirica, si è potuto applaudire uno dei più toccanti da La Traviata, quando, ormai morente, Violetta legge la lettera di Giorgio Germont. La Callas ne La Traviata, che aveva portato in scena per innumerevoli repliche, aveva dimostrato di saper incarnare le tre diverse anime di Violetta, dai momenti frivoli del primo atto fino alla voce più drammatica del finale, in corrispondenza a quella definizione di soprano drammatico d’agilità.

Lo spettacolo permette di vivere tanti altri grandi momenti di lirica. Si va, tra gli altri, da Casta Diva dalla Norma, uno dei grandi “cavalli di battaglia” della Callas come un Vissi d’arte, ancor oggi ricordato e il duetto iniziale con Mario dalla stessa Tosca fino a Mi chiamano Mimì dalla Bohème. Il pubblico del Teatro Arcimboldi è rimasto estasiato davanti alle voci e le interpretazioni di Olga Peretyatko, Myrtò Papatanasiu, Andrea Edina Ulbrich. Come ha applaudito, giustamente entusiasta, un fantastico E lucevan le stelle interpretato con grande passione e intensità dal tenore Valerio Borgioni, unico italiano del cast.

Due ore di grande bella musica, nel ricordo di un mito. Un gran bello spettacolo, che ha comunicato gioia agli spettatori del TAM.

Lasciata la platea il pubblico dell’Arcimboldi ha potuto trovare altro colore, sia pure diverso. Il rosso incontra il blu, il giallo, il verde, anche il viola nei bagni. Tutti nuovi, cresciuti di numero – si passa da 12 a 18 -, sono il risultato di un restyling in nome di maggiore comfort, attenzione al design e al colore. E’ il progetto Un bagno di folla, ideato da Giulia Pellegrino e da Collettivo Invǝrso. Presentato con le parole «Il colore delle emozioni invade i bagni del TAM», il progetto prende vita, continuando l’attenzione del TAM nei confronti di attori e spettatori. In questi spazi nella zona foyer il colore è determinato da linee rette e infonde una carica di energia al pubblico sia femminile che maschile, che per la prima volta trova gli specchi. Perché le due toilette sono uguali, con la possibilità di cambiare destinazione quando lo spettacolo lo richiede.

Nell’interrato, a cui si accede passando accanto a pareti rosse, domina invece il bianco e nero, ugualmente delimitato da linee rette. In entrambi i casi sulle pareti si leggono delle scritte che parlano di inclusività. Quello nell’interrato è anche genderless, per andare oltre le identità di genere. Risolve anche i problemi di tutti i genitori con figli piccoli da accompagnare (padre con figlia e madre con figlio).

(Nella foto un momento di Callas 100, andato in scena al Teatro Arcimboldi Milano conquistando senza esitazioni il pubblico)