Petrolio per Grande eta e giovani al Teatro Franco Parenti stagione 2025-2026

Grande età e Giovani, anticipazioni di stagione al Franco Parenti

Delle parole per evocare una immagine di Grande età e giovani: il nonno fa salire sulle spalle il nipote per permettergli di vedere più lontano.

La bella immagine, evocata durante la presentazione dei progetti Grande età e Giovani, ben ne sintetizza il senso. I due filoni che fanno parte della stagione 2025-2026 del Teatro Franco Parenti vogliono parlare di connessione, perché l’importante è proprio il rapporto che intreccia le due stagioni della vita.

A stimolare questa attenzione è anche la presenza di due Fondazioni, che, come il Teatro Franco Parenti, sono private, ma si rivolgono al pubblico. Con la Fondazione Ravasi Garzanti si è stabilito un «sodalizio che ha permesso di dedicare un’intera rassegna ai temi della longevità, della memoria e dell’invecchiamento attivo, con uno sguardo sensibile e profondo sul valore del tempo».

Attraverso l’iniziativa legata ai giovani, la Fondazione Guido Venosta, come dichiara il Presidente Giuseppe Caprotti, «riafferma la propria vocazione a promuovere la cultura come leva di emancipazione, crescita personale e supporto psicologico, con particolare attenzione al mondo giovanile».

Prende vita così il progetto speciale L’età Sospesa con, come cuore pulsante, lo spettacolo Chi come me, con la regia di Andrée Ruth Shammah, che racconta con delicatezza e intensità il mondo interiore di cinque adolescenti con fragilità psichiche.

Altra sezione rilevante riguarda i Giovani. Lontano dal voler essere una ghettizzazione, il filone propone 18 spettacoli di compagnie giovani che si rivolgono ai loro coetanei, come a chi è più grande, occasione per far comprendere interessi, problemi, difficoltà, aspirazioni. Insieme, altri spettacoli nascono dalla collaborazione tra compagnie agli esordi e registi affermati. Questa sezione della stagione 2025-2026 consente anche di vedere testi famosi attraverso prospettive non convenzionali.

In particolare, occasione per raccontare problematiche giovanili è Leggera, leggerissima di e con Francesca Iasi, monologo sui disturbi alimentari (24-30.9).

Capinera di Rosy Bonfiglio parla di gabbie fisiche ed emotive in cui ci si può trovare rinchiusi (7-12.10).

L’eco della falena di Cantiere Artaud con la regia di Ciro Gallorano con una drammaturgia senza parole punta l’attenzione sulla memoria dell’infanzia (20-26.10).

Il principe dei sogni belli di Tobia Rossi ha al cento il diritto all’affettività nella disabilità (4-9.11).

Giacomina di Salvatore Cannova è il ritratto di un’amicizia che attraversa le generazioni (14-23.11).

Secondo piano di Michele Eburnea è una riflessione sulla crisi sentimentale in chiave ironica (2-7.12).

L’albero di Giulia Lombezzi con una ironia malinconica è ambientato in un ospizio milanese (9-14.12).

Petrolio. Una storia a colori di Beatrice Gattai si interroga sul bisogno di amore anche in situazioni tabù per la società (15-25.1).

I corpi che non avremo di Francesco Toscani con la regia di Andrea Piazza è un’indagine sull’ossessione dell’immagine (3-14.2).

Confini del giovane Nimrod Danishman è una storia d’amore gay ostacolata da guerra e intolleranza (12-15.3).

Uno spettacolo di Leonardo Manzan è un’indagine corrosiva sull’autofiction e la vanità culturale (24.3-2.4).

Solo quando lavoro sono felice di Lorenzo Maragoni e Niccolò Fettarappa è una critica lucida alla retorica del lavoro totalizzante nelle vite precarie (28.4-10.5).

Gente spaesata di Sofia Russotto racconta tre ventenni alla deriva (12-17.5).

Altri lavori nascono dalla collaborazione tra giovani autori e registi affermati. E’ il caso di Come nei giorni migliori di Diego Pleuteri con la regia di Leonardo Lidi (21.4-3.5).

E’ invece un coro di giovani voci a condurre in un tempo sospeso il primo testo teatrale di Massimo Recalcati, Amen, con la regia di Claudio Autelli a maggio.

In altri casi dei giovani registi presentano una loro visione di pièce famose. Così Luigi Siracusa dirige Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams con Stefano Annoni, Sara Bertelà, Silvia Giulia Mendola, Pietro Micci (11.11-7.12). Ugualmente 5 atti unici di Tennessee Williams compongono Parlami come la pioggia con Valentina Picello, Francesco Sferrazza Papa e regia di Andrea Piazza con 5 coppie e 5 sfaccettature dell’amore (17.2-1.3).

Infine, come i ragazzi vedono gli adulti è al centro di Prendi parola, risultato di un laboratorio condotto da Angelo Campolo (17-22.3).

Ancora una collaborazione, sia pure diversa, è alla base di un altro progetto che prende il via con la stagione 2025-2026. E’ un festival al Teatro della Quattordicesima, in occasione della riapertura. In scena dal 24 al 30 settembre, sono attori ben conosciuti dal pubblico, anche con spettacoli di sicuro successo. Caratterizzano il mese di settembre per il teatro di via Oglio, che con una lunga tradizione alle spalle, fatta di comicità milanese e di gialli soprattutto di Agatha Christie, portati dalla famiglia Mazzarella, rispettivamente Piero Mazzarella e Rino Silveri, riprende a vivere proprio con la nuova stagione. Spolverate le comode poltrone rosse il Teatro è pronto a conquistare il pubblico di Milano e non solo del quartiere.

In particolare lo spirito milanese si riaccende il 28 e 29 settembre con Una vita che sto qui, protagonista Ivana Monti (qui la recensione). Qualche settimana dopo è possibile rivedere l’attrice al Teatro Franco Parenti in conflitto con la figlia interpretata da Ambra Angiolini. La reginetta di Leenane con la regia di Raphael Tobia Vogel è in scena dal 7 ottobre al 2 novembre (qui la presentazione). Altro spettacolo che, dall’11 dicembre al 4 gennaio, propone un incontro tra due età diverse è Lezione d’amore con Milena Vukotic e Federico De Giacomo (qui la recensione).

In aggiunta a Grande età e Giovani un altro progetto è ambientato nella provincia di Pavia. E’ Rigener-Azioni – Trame di Comunità, promosso da Fondazione Pier Lombardo con il contributo di Fondazione Monte di Lombardia. Qui, a Bereguardo, si apre un nuovo spazio. Dove già sono magazzini, sartoria, attrezzeria nasce uno spazio che offre alle giovani compagnie la possibilità di provare per poi mettere in scena degli spettacoli.

I progetti Grande Età e Giovani rappresentano una parte della stagione 2025-2026 del Teatro Franco Parenti, insieme ai tanti altri titoli, novità e riprese, che cattureranno l’attenzione del pubblico.

(Nella foto, una scena da Petrolio Una storia a colori di Beatrice Gattai anche in scena – Produzione Teatro Franco Parenti e PaT Passi Teatrali)