Il Barone Rampante dalla pagina al Piccolo

Cosimo non toccherà mai le assi del palcoscenico. Riccardo Frati lo ha garantito a Giovanna, la figlia di Italo Calvino, chiedendo i diritti per portare in scena Il Barone Rampante. Prodotto dal Piccolo Teatro di Milano è in scena in prima assoluta al Piccolo Teatro Grassi dal 20 gennaio al 5 febbraio. Il regista nel fare l’adattamento per il teatro non ha avuto dubbi: era deciso a rimanere il più fedele possibile al romanzo. Ha preferito la strada immaginifica al posto di quella realistica, che rappresentava la seconda possibilità. Così ha immaginato una scena che si sviluppa in altezza, su due piani, per rispettare sia la poetica che la filosofia del romanzo.

«Nella scena dell’incontro tra Voltaire e Biagio, fratello del protagonista e narratore della vicenda – ricorda Riccardo Frati -, il filosofo domanda: “Ma vostro fratello sta lassù per avvicinarsi al cielo?”. E Biagio risponde: “Mio fratello sostiene che chi vuole guardare bene la Terra deve tenersi alla distanza necessaria”. Andando verso l’alto, si scende in profondità, si acquisisce consapevolezza della realtà. E’ il famoso mito della caverna di Platone, provare a guardare le cose per quello che sono, in tutte le loro sfaccettature».

Cosimo ne Il Barone Rampante passa tutta la vita, dall’infanzia agli ultimi giorni, in alto tra gli alberi. Alla sua crescita corrisponde necessariamente anche quella degli spettatori. Così anche lo spettacolo diventa un invito ad alzare lo sguardo dal libro per guardare la realtà che ci circonda. Il romanzo in scena prende una dimensione verticale e gli spettatori vedono gli attori sospesi rispetto al livello del palco. Parlando delle scelte per la scenografia Riccardo Frati aggiunge «Non potevamo ricreare fedelmente i movimenti di Cosimo o la spazialità di Ombrosa tutta, ma volevamo dare la sensazione della dinamicità, del continuo cambio di situazione, per cui abbiamo ribaltato il paradigma e ci siamo concentrati non sugli spostamenti degli attori, bensì su quello della scena stessa».

A dare la dimensione immaginifica concorrono anche le luci che sottolineano le sfumature, mentre i colori appaiono non appiattiti. Ugualmente ispirati ai tempi in cui è ambientata la storia sono le musiche che l’arrangiamento rende vicino a noi. Così, parlando di questo adattamento di Il Barone Rampante, Riccardo Frati può definirlo un progetto al plurale. Ed è una cura dei dettagli da cui nasce la voglia di suscitare una sensazione di sorpresa e meraviglia.

La vicenda di Cosimo è ambientata nel periodo della rivoluzione francese. Ma la sua «non è una rivoluzione in senso nichilista, bensì l’espressione dell’urgenza di un cambiamento, di un rinnovamento verso un miglioramento». Così al desiderio di suscitare meraviglia negli spettatori si accompagna l’intenzione di sottolineare come quella sia una rivoluzione personale di tutti i personaggi. Ugualmente l’attenzione è alla comunità di Ombrosa, specchio della nostra realtà. Riferimento alla situazione ambientale che riguarda noi e i nostri tempi. Ed è chiaro nell’ultimo capitolo: «”Ombrosa non c’è più”, con il riferimento agli alberi che se ne sono “andati”, dopo la morte di Cosimo, ci porta inesorabilmente a pensare al depauperamento dell’ambiente».

(Nella foto di Masiar Pasquali, la scena sviluppata in altezza, studiata da Riccardo Frati per portare a teatro Il Barone Rampante, il romanzo di Italo Calvino, nel centenario dell’autore. La nuova produzione del Piccolo Teatro di Milano è in scena in prima assoluta al Piccolo Teatro Grassi dal 20 gennaio al 5 febbraio 2023. Intorno allo spettacolo sono programmati vari appuntamenti.)

Il Barone Rampante

di Italo Calvino, adattamento e regia Riccardo Frati

con (in ordine alfabetico) Mauro Avogadro, Giovanni Battaglia, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Diana Manea, Marina Occhionero, Francesco Santagada.

Scene Guia Buzzi, costumi Gianluca Sbicca, disegno luci Luigi Biondi, composizione musicale e sound design Davide Fasulo, animazioni Davide Abbate

produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

foto di scena Masiar Pasquali

a Milano al Piccolo Teatro Grassi (via Rovello 2 – M1 Cordusio), dal 20 gennaio al 5 febbraio 2022.

Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30 (salvo mercoledì 1 e venerdì 3 febbraio, ore 15 e 20.30); domenica, ore 16. Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro