Rapunzel il musical conquista il Teatro Nazionale

Che fiaba sia, con tutta la magia che le compete! Rapunzel il musical in questa edizione con la regia di Maurizio Colombi recupera tutta la sua dimensione fiabesca. Fin dal primo momento, quando, passando tra le poltrone della platea del Teatro Nazionale a Milano, un cantastorie (Giacomo Marcheschi) sale sul palco per iniziare il suo “C’era una volta”.

All’origine Rapunzel è una fiaba dei Fratelli Grimm. Così piace quel riferimento con il velatino, dall’aspetto di pergamena, su cui sono disegnati, completi di nomi, i tanti personaggi. Scopriamo che c’è un re e una regina, perché questa edizione si discosta dal racconto dei fratelli Grimm. La regina è ammalata e il re è convinto che solo un fiore, il raperonzolo, la può salvare e le può anche permettere di avere quell’erede tanto desiderato. Quel fiore però ce l’ha solo Gothel, la sorella della regina. Il nome non è certo casuale: viene da Go-to-Hell, che significa vai all’inferno.

Quando torniamo sulla scena dal vivo eccola: Lorella Cuccarini scopre il cappuccio e il mantello nero la svela in rosso fiammante. E’ Gothel, un ruolo insolito per lei: capelli neri, ruolo da strega. Che infatti alla fine accetta di cedere quel fiore che le garantiva la giovinezza eterna, ma fa un patto con il re. Devastante. Il bambino che nascerà, compiuto un anno, verrà lasciato a lei.

Sul palco tutto diventa magico: il castello del re e della regina (Maurizio Semeraro e Rossella Contu) ha la maestosità disneyana, ma anche quella del Castello di Ludwig. Gothel con la piccola Rapunzel fugge tra i boschi, che un video alle sue spalle rende, questo sì, reale. Come reali, ugualmente grazie ai video, sono tante altre ambientazioni di boschi e luoghi rocciosi.

Molto meno reale invece, con una dimensione da cartoon, è la stanza di Rapunzel (Teresa Morici) in cima alla torre, alta, imponente anche in scena. È una stanza colorata, con dei fiori ancor più colorati e parlanti. Rosa e Spina (Martina Lunghi e Matilde Pellegri) sottolineano l’importanza dei fiori intonando un medley di canzoni a tema. Rose rosse, Papaveri, Margherita, La casetta piccolina in Canada e tanti altri si susseguono in un gioco canoro decisamente divertente. Che, per motivi differenti, riesce a conquistare un pubblico sia di bambini che di adulti. Perché questa edizione di Rapunzel ha elementi che catturano i piccoli spettatori. Insieme, affascinano i più grandi con l’impiego di video ben inseriti a esaltare la spettacolarità della scena e con tante altre trovate.

Così piace Lorella Cuccarini in questa insolita versione, quando canta. E quando, con un lungo abito rosso, dal lungo spacco, intona “La mia vita è lei”. E’ una bella canzone e insieme un modo per affermare un affetto che la lega ormai alla diciottenne Rapunzel (Silvia Scartozzoni). Che la strega abdichi al suo ruolo da perfida, di fronte alla tenera Rapunzel? Ugualmente conquista il pubblico di tutte le età il volo delle lanterne, che, come dei palloncini, dal palcoscenico si innalzano fino al culmine del teatro. Sulle teste degli spettatori, divertiti.

Ed è una magia che diverte quella che nasce dai capelli. La lunga treccia di Rapunzel, cresciuta con lei, ha grandi poteri. Magici, tanto da diventare persino luminosi. Lo scopre un altro personaggio che arriva in scena: in grado di divertire, ma anche di dare una svolta alla storia, è Phil (Renato Crudo). Solo dopo lungo tempo anche Rapunzel scopre quello che il pubblico ha già intuito: Phil è un ladro, ma di quelli di buon cuore, esclusiva delle fiabe. Perché questa è una fiaba, raccontata in modo da esaltare proprio questo aspetto.

Siamo tra giochi di luci, colori, sorprese, un filo di ingenuità che piace, una Cuccarini insolita ma che conquista. Tanti attori per un numero di personaggi ancora maggiore (e tutti da scoprire). Con una cornice che, ricordando un intreccio di rovi, contorna il palcoscenico, con una bella musica e delle voci decisamente belle che ben interpretano le canzoni, lo spettacolo riesce a trasportare il pubblico in un mondo magico. Una dimensione da sogno, che piace. Che soddisfa il pubblico, contento di vivere un paio d’ore di allegria, lontano dalla realtà di tutti i giorni.

(Nella foto di Massimiliano Fusco, una insolita Lorella Cuccarini in Rapunzel il musical. Con la regia di Maurizio Colombi è in scena dal 13 al 29 gennaio 2023 a Milano al Teatro Nazionale Che Banca)

Rapunzel Il musical

a Milano al Teatro Nazionale Che Banca dal 13 al 29 gennaio 2023