Il Padre della Sposa per divertirsi al Manzoni

La bambina si sposa. Per Giovanni è un trauma, perché lui è Il Padre della sposa – così anche il titolo della commedia ora al Teatro Manzoni di Milano – e non gli è ben chiaro che cosa voglia questo intruso dalla sua bambina. Che ha 23 anni, ha passato cinque anni in America per studiare e lì ha conosciuto il «genietto». Ed è stato amore. Ora Alice sta per tornare. Il padre, cappello da chef in testa, le ha preparato i peperoni ripieni. Certo non si aspetta la notizia che sta per piombargli addosso. Quando Alice arriva con il suo trolley giallo è un po’ timorosa nel fare l’annuncio, bene immaginando la reazione del padre, mentre sa che la madre reagirà in modo più tranquillo.

La gelosia dei padri nei confronti delle figlie non è insolita, anche se appare fuori luogo vista dall’esterno. Così a teatro per il pubblico – spettatori esterni – non può che essere una occasione per ridere. Questo padre appare ridicolo e la bella regia di Gianluca Guidi tale ce lo presenta. Gianfranco Jannuzzo ben aderisce a come questo padre può venire visto dagli altri. Nervosetto, tale da sfoderare una battuta dietro l’altra. Geloso al punto da non riuscire a nasconderlo, prendendo in giro da subito il fidanzato: Ludovico chiamato Ludo, come se Camillo conte di Cavour venisse chiamato Millo. Ma anche tale da tentare un sabotaggio: riuscirà?

Siamo a teatro e gli spettatori – come dei momenti di complicità con loro – possono ridere anche con alcune battute e momenti a tema spettacolo. Il brillante acquistato da Ludovico da Tiffany è occasione per il padre della sposa per parlare di colazione in tono molto ironico. Ci sono anche dei cani con nome di Biancaneve e dei sette nani (innocui?). Sono i cani della famiglia del fidanzato. Una famiglia per nulla tradizionale, vista in tutto il suo aspetto ridicolo. Personaggi sopra le righe: sono la madre di Ludo con mela (potrebbe essere avvelenata?) e il padre, Rinaldo colto in campo. E, durante lo spettacolo, non mancano nemmeno le porte per un momento quasi omaggio a Feydeau.

Le battute si susseguono a raffica, a cui corrispondono altrettante risate del pubblico. Che ride anche con quella che è una delle mode venute da oltre oceano. Il wedding planner ingaggiato appare come un personaggio sopra le righe. Salvo poi salvare il padre, grande collezionista di francobolli, che ha scassinato le cassette della posta per recuperare i preziosissimi Penny Black usati da Ludo per affrancare gli inviti alle nozze. Lo vediamo dietro le sbarre ricostruite al centro della scena. Con pochi tocchi, secondo i momenti, la scenografia rievoca una abitazione elegante, con un soggiorno molto luminoso, che dà direttamente su un giardino.

La gelosia del padre nei confronti della figlia è motivata dall’affetto. Davanti alla felicità di Alice non resta che arrendersi. Vedremo il padre della sposa, alla fine, altrettanto felice e commosso davanti alla figlia in fantastico abito bianco? Restano nella commedia anche tanti altri momenti da scoprire, con sorprese, giochi di parole, situazioni imprevedibili. E personaggi che il regista Gianluca Guidi ha volutamente ricalcato su personalità e passioni degli attori stessi.
Sempre in scena, Gianfranco Jannuzzo chiaramente si diverte a giocare con il suo personaggio, Giovanni, il padre della sposa, colorandolo con gag, giochi di parole, azioni maldestre. Ottimamente, con grande piacere degli spettatori. A lui fa da contrappunto la tranquillità della madre Michelle (Barbara De Rossi), decisa a mediare per il bene della figlia Alice (Martina Difonte).

Per il pubblico invece l’occasione per ridere può stimolare un esame di coscienza sul comportamento con susseguente invadenza nella vita delle figlie. Unito però al piacere di vivere un paio d’ore di divertimento.

(Nella foto, Gianfranco Jannuzzo con Martina Difonte, padre e figlia Alice in Il Padre della Sposa con la regia di Gianluca Guidi. La madre è invece Barbara De Rossi).

Il Padre della Sposa

di Caroline Francke

con Gianfranco Jannuzzo, Barbara De Rossi

e con Martina Difonte nel ruolo di Alice; Roberto M. Iannone, Marcella Lattuca, Lucandrea Martinelli

e la partecipazione di Gaetano Aronica

Regia Gianluca Guidi

Scene e costumi Carlo De Marino; Musiche Gianluca Guidi; Luci Umile Vainieri

Produzione Francesco e Virginia Bellomo; Virginy L’isola Trovata

A Milano al Teatro Manzoni, dal 31 gennaio al 12 febbraio 2023 (feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30 – sabato 11 febbraio ore 15,30 e 20,45). Poi in tournée