Jean Paul Gaultier si racconta al debutto del suo spettacolo all’Arcimboldi

Il piacere della moda: Jean Paul Gaultier l’ha scoperto a 13 anni, guardando un film anni ‘40. Bambino timido, figlio unico, disegnava e guardava molta televisione. Quel film per lui è stato come una fulminazione: è questo che voglio fare da grande, voglio occuparmi di moda. Racconta che guardava le riviste di sua mamma: guardava le foto di moda e come si vestiva il jet set. Ancora oggi ama sfogliare le riviste di moda e tagliare quelle pagine che più gli piacciono. Una sua collezione oggi? Non più. Invece sta curando la direzione artistica di un film di animazione belga che uscirà nel 2025-26 e che si occupa di moda.

A teatro porta uno spettacolo innovativo che rispecchia il suo senso del bello, che sente molto forte anche negli italiani: in Italia, dice, si usa molto l’aggettivo “bello”. In Francia no: «Da noi hanno tagliato la testa a re e regina; in Italia c’è stato il Rinascimento». Gli italiani, aggiunge, hanno il senso del bello, la sensibilità per il colore ed è dunque piacevole lavorare con loro. Proprio il senso del colore è uno degli aspetti che ammirava in Capucci, uno dei creatori di moda che più gli piaceva, come Moschino, di cui ammirava la sua ironia.

Una simile ammirazione, proclamandosi fan, l’ha per Madonna. Gli è piaciuta subito: bella e con un bel look. Si era sorpreso, ricorda ora, scoprendo che era americana. Ne aveva ammirato lo stile: una donna forte, non manovrata. Anche a lei, dunque, rende omaggio durante lo spettacolo, tra coloro che lo hanno ispirato, come ad esempio, per quanto riguarda il cinema, Pedro Almodovar e Luc Besson. Il suo amore va anche al cinema italiano anni ‘70, con Fellini che lo ha ispirato e il neo realismo: «Gli italiani sanno mostrare la bellezza delle donne».

Nella colonna sonora dello spettacolo, tra le musiche, si sente anche “Le freak c’est chic” perché, commenta Jean Paul Gaultier, non c’è un solo tipo di bellezza e quella musica è gioiosa. «La mia professione – aggiunge – è giocare: ho avuto la fortuna di poter giocare tutta la vita». Con lo spirito del gioco appare anche lo spettacolo, eccentrico, scandaloso, provocante, esuberante, divertente, sintetizzato con le parole «Un grande momento di festa da vivere in modo irresponsabile!». In scena, una ventina di performer, attori, ballerini con abiti tratti dall’archivio di Jean Paul Gaultier, in alcuni casi rifatti per poter permettere a chi li indossa di ballare. Dietro di loro però, per consentire il ritmo vorticoso, c’è un centinaio di persone addette ai cambi.

Lo spettacolo, che ha debuttato a Parigi Folies Bergère nel 2019 e tornato in scena nel 2022 a Londra, dopo la tappa milanese sarà a Barcellona. Intanto la creazione di Jean Paul Gaultier, Fashion Freak Show, è a Milano al TAM Teatro Arcimboldi dal 7 al 24 marzo 2024.

(Nella foto di Mark Senior, un momento dello spettacolo Fashion Freak Show firmato da Jean Paul Gaultier)