Niente voyeurismo e invece la scoperta di una sensibilità. La pièce “Per sempre” rappresenta un nuovo tassello nella conoscenza di Giovanni Testori, attraverso le sue lettere. È anche un modo per cogliere il rapporto di relazione tra la vita privata e la scrittura teatrale, tra le parole scritte per un destinatario preciso e quelle che diventano testo da far vivere davanti a un pubblico.
Il germe dello spettacolo “Per sempre” nasce in Alessandro Bandini frequentando la Bottega Amletica Testoriana, il laboratorio di Antonio Latella, che ha messo in relazione giovani interpreti con la poetica di Giovanni Testori. Da qui la scelta di immergersi nella lettura del carteggio Testori – Alain Toubas.
Leggendo su una lettera le parole «Cher Alain, je suis désespéré» Alessandro Bandini confessa di essersi «trovato improvvisamente davanti al lato più fragile di quell’uomo che conoscevo solo come intellettuale, come artista». Così il desiderio di «conoscere la carne segreta e vulnerabile di un artista, le sue febbri d’amore, la sua fame di vita» lo ha spinto a dare vita a “Per sempre”.
Prendendo in esame il carteggio Alessandro Bandini si è confrontato con un materiale inedito. Proprio la scelta di affrontare questo tipo di lavoro è tra i motivi che rendono orgoglioso Carmelo Rifici direttore del LAC, che produce lo spettacolo insieme al Piccolo. Ugualmente vede positivamente l’essere Alessandro Bandini un artista di questi tempi, che affronta un progetto in tutti i suoi aspetti, dall’ideazione alla messa in scena. Si arriva così al terzo aspetto che sottolinea Carmelo Rifici: è la coproduzione LAC – Piccolo, con la collaborazione di altre realtà teatrali.
Per Alessandro Bandini è stata una vera immersione nella lettura della corrispondenza epistolare tra Giovanni Testori e Alain Toubas. Sono oltre 2000 lettere scritte a mano in un francese a cui si mischiano espressioni italiane, con un linguaggio che ben presto diventa anche di Alain. Tra i due c’è una forte differenza di età, così per una forma di protezione – Testori viveva in casa con la madre – lui si fa scrivere fermoposta. Anche tre lettere al giorno di più pagine, che coprono il periodo dal 1958 al 1962, quando Alain lascia Parigi per iniziare la convivenza a Milano con Testori.
Dalle prime lettere all’incontro il 24 febbraio 1959. E’ una data che si ritroverà regolarmente nei lavori di Testori, come il nome Jussieu, che si è poi capito essere la fermata del metro a Parigi in cui loro si incontravano. Questo nome, come le immagini evocate nelle lettere, permettono di comprendere meglio i Trionfi, il poema dedicato ad Alain. Si coglie il modo disperato di vivere l’amore, perché Testori è innamorato per la prima volta a 36 anni, ma Alain è uno studente ventenne. E’ un amore travolgente. Per lui Alain Toubas è l’angelo che esce da Jussieu.
Come un ragazzino innamorato riscrive i testi delle canzoni ispirandosi alla loro storia. Scrive parole che evocano immagini, da cui affiora il suo amore per la pittura. Le sue parole scorrono su entrambi i lati delle cartoline. Riempiono tutti gli spazi, come nella cartolina che raffigura un cervo e fa da locandina di “Per sempre”. Agli inizi nemmeno nasconde di avere già una storia ed è Alain a dimostrare una maggiore maturità. È un rapporto che diventa anche di tenerezza, quando con la maturità diventerà un rapporto padre-figlio.
Per portare a teatro le lettere Alessandro Bandini sceglie di privilegiare quelle scritte da Testori, lasciando segrete le risposte di Alain Toubas. Sono come immagini che le parole evocano, concedendo al pubblico la possibilità di dipingere nella propria mente un ritratto di Alain. Non c’è una attenzione alla cronologia, perché tutto è costruito su un impianto tematico, pur permettendo al pubblico di leggere le date sullo schermo. Perché, si legge nella presentazione «”Per sempre” è uno spettacolo sul bisogno di sentirsi amati incondizionatamente e sul dolore, una richiesta viscerale di poter amare, un grido per non essere dimenticato».
(Nella foto, Alessandro Bandini durante le prove di “Per sempre”)
“Per sempre”
ideazione, drammaturgia, creazione di e con Alessandro Bandini
con testi tratti da lettere e cartoline inedite di Giovanni Testori ad Alain Toubas, I Trionfi di Testori, dediche private di Testori ad Alain Toubas
dramaturg Ugo Fiore, sguardo esterno Alessandro Sciarroni, coaching Tindaro Granata, disegno luci Elena Vastano, styling Ettore Lombardi, consulenza musicale Federica Furlani, tecnico Alessandro Di Fraia
produzione LAC Lugano Arte e Cultura
in coproduzione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, CTB Centro Teatrale Bresciano,
Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
in collaborazione con Casa Testori, Institut Culturel Italien de Paris, La Corte Ospitale di Rubiera con il sostegno di Inteatro Residenze, Fondazione Armunia
partner di produzione Gruppo Ospedaliero Moncucco.
Debutto in prima assoluta al Teatrostudio del LAC di Lugano mercoledì 22 ottobre alle ore 20:00 con replica giovedì 23 e venerdì 24 alla stessa ora.
Sarà a Milano, Piccolo Teatro Studio Melato, dal 2 al 7 dicembre
A Bologna, Teatro delle Moline/ ERT, dal 21 al 30 novembre
A Genova, Teatro della Tosse, dal 9 all’11 dicembre
a Brescia, Teatro Mezzadri/ CTB, dal 7 all’11 gennaio 2026
a Parigi, Institut Culturel Italien, 15 gennaio 2026
a Roma, Teatro di Villa Torlonia/TdR, dal 19 al 22 febbraio 2026






