Romeo e Giulietta secondo Mario Martone

Giulietta ha 15 anni. Mario Martone sceglie la 15enne Anita Serafini per portare Romeo e Giulietta in scena al Teatro Strehler. Diversamente da quanto successo in molte edizioni, l’età, considerati i tempi, corrisponde a quella indicata da Shakespeare per Giulietta: non ancora quattordicenne. E non raggiunge i trent’anni l’età media dei 30 attori e attrici della compagnia. La corrispondenza anagrafica è una delle scelte registiche di Mario Martone per questa sua prima produzione per il Piccolo Teatro. Che segna anche la prima volta al Piccolo, in questi 75 anni di vita, di questa tragedia di Shakespeare.

Spazio e tempo, il Teatro Strehler e la contemporaneità: sono gli elementi con cui si confronta Mario Martone per portare in scena Romeo e Giulietta. Lo spettacolo doveva essere pensato per questo spazio e non per una tournée, spiega il regista. Così è nata una installazione, come degli alberi per un bosco, tra cui si muovono Romeo e Giulietta. Realizzata da Margherita Palli, ha sul fondo un video che, con lievissime variazioni, segna il passaggio dal giorno alla notte, elementi molto importanti in questa tragedia. Senza altre scenografie, come Shakespeare immaginava la messinscena. Qui le diverse ambientazioni sono ricreate dagli attori attraverso le loro parole e azioni.

È una storia eterna, che sul palco dello Strehler assume la misura della contemporaneità. I costumi sono di oggi. La violenza di oggi circonda noi, come i protagonisti. «È una violenza che ci avvolge a cerchi concentrici – fa notare Mario Martone -. Dai grandi cerchi della guerra si arriva fino alle città e alle periferie e a una violenza che tocca le mura domestiche. Ed è anche una violenza verbale che ritroviamo sui social». Così nell’adattamento la conflittualità pervade il mondo degli adulti, a cui si contrappongono gli adolescenti, che hanno propri codici. Romeo e Giulietta, come in una bolla, parlano un linguaggio speciale. Più intimo, poetico, quasi fiabesco. Nulla in comune con le parole violente di Capuleti, il padre di Giulietta.

L’attuale è una violenza che non prevede la presenza di una forma di autorevolezza, che possa intervenire positivamente. Così qui la figura del Principe è assente. Una lieve variazione trasforma invece in una zia la nutrice, poco credibile ai nostri tempi. È la sorella di Donna Capuleti, che ha avuto una figlia negli stessi giorni della sorella, ma è morta. Per il resto è una messinscena fedele al testo di Shakespeare, con le varie scene e i personaggi.

Allo Strehler irrompe anche il termine daspo. È l’esilio a cui viene condannato Romeo, più vicino a un allontanamento, senza indicazione precisa del luogo di confino. In termini contemporanei: daspo. E contemporanee sono le mosse di arti marziali evocate da Mercuzio parlando di Tebaldo. I tempi e i luoghi sono i nostri: non più Verona né Mantova a fare da ambientazione alla storia.

La messinscena di Romeo e Giulietta è accompagnata da vari appuntamenti.

Venerdì 3 marzo, ore 18 in Sala Buzzati (via Balzan 3) Mario Martone dialoga con Ferruccio De Bortoli. Sabato 18 marzo, ore 10 al Cimitero Monumentale (Piazzale Cimitero Monumentale) con gli attori e le attrici della compagnia, in collaborazione con Milanoguida. Mercoledì 22 marzo alle 18 al Chiostro Nina Vinchi incontro sul tema «il ramo».

(Nella foto di Masiar Pasquali, la compagnia di Romeo e Giulietta. Mario Martone con il suo adattamento e regia per il Teatro Strehler ha studiato una particolare ambientazione).

Romeo e Giulietta

di William Shakespeare, traduzione Chiara Lagani

adattamento e regia Mario Martone

scene Margherita Palli, costumi Giada Masi

luci Pasquale Mari, suono Hubert Westkemper, video Alessandro Papa, regista assistente Raffaele Di Florio, assistente alla regia Michele Bottini, Giulia Sangiorgio, casting Paola Rota

con (in ordine alfabetico) Alessandro Bay Rossi, Gabriele Benedetti, Leonardo Castellani, Michele Di Mauro, Raffaele Di Florio, Emanuele Maria Di Stefano, Francesco Gheghi, Jozef Gjura, Lucrezia Guidone, Licia Lanera, Anita Serafini, Benedetto Sicca, Alice Torriani e con Leonardo Arena, Giuseppe Benvegna, Francesco Chiapperini, Carmelo Crisafulli, Giacomo Gagliardini, Hagiar Ibrahim, Francesco Nigrelli, Libero Renzi, Federico Rubino e gli allievi del Corso Claudia Giannotti della Scuola di Teatro Luca Ronconi del Piccolo Teatro di Milano (Clara Bortolotti, Giada Francesca Ciabini, Ion Donà, Cecilia Fabris, Sofia Amber Redway, Caterina Sanvi, Edoardo Sabato, Simone Severini).

A Milano, Piccolo Teatro Strehler (Largo Greppi – M2 Lanza), dal 2 marzo al 6 aprile 2023. Orari: martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì (salvo mercoledì 15 marzo, ore 15 pomeridiana per le scuole) e venerdì ore 20.30; domenica ore 16.

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Lo spettacolo si può vedere o rivedere sabato 25 novembre 2023 alle 21.15 su Rai5.

(aggiornamento del 23 novembre 2023)