Di morte e altre idiozie visto ad AltaLuce Teatro

Come parlare di morte e di suicidio a teatro? Di morte e altre idiozie sceglie un tono ironico, carico di humour nero. Ed è un umorismo che tocca tutti gli aspetti. A cominciare dal tono delle attrici, Elizabeth Annable e Cinzia Brugnola. Così quest’ultima, quando deve rispondere al telefono, ha uno stile che ricorda Franca Valeri nella Sora Cecioni. È la telefonista incaricata di vagliare gli aspiranti suicidi e assisterli nella scelta. Il tema, dunque, non è certo semplice da affrontare, se non scegliendo un tono particolarmente ironico. Quello che caratterizza sia il testo che la recitazione delle due attrici.

Non meno puntata sull’assurdo è la struttura alle loro spalle. Studiata da Elena Borghi è piena di meccanismi incredibili, con luci, sportellini, cornette rosse del telefono. Perché è proprio attraverso il telefono che gli aspiranti suicidi vengono presi in carica a suon di protocolli da timbrare e post-it per le pratiche che saranno presto evase. Il compito spetta proprio alla telefonista che ha al suo attivo solo pratiche risolte brillantemente (se l’avverbio si può considerare adatto al tema).

Il testo Di morte e altre idiozie nasce dall’elaborazione del lutto in seguito alla morte dei genitori sia dell’autrice Silvia Beillard che di una delle interpreti, Cinzia Brugnola. Superato il momento più strettamente doloroso il testo è stato ripreso per parlare di vita in contrapposizione alla morte. Ed è proprio questo aspetto che più sottolinea Elizabeth Annable, che compare sulla scena sfoderando una ironia piena di allegria e voglia di andare oltre. La sua è una allegria consapevole, decisa a contrapporsi alla ironia cinica e amara del personaggio di Cinzia Brugnola. Ed è una ironia che traspare dai toni della voce, dall’abito, dai movimenti, quando riempie la scena di bolle di sapone e fa scivolare le biglie verso gli spettatori.

Varie sono anche le citazioni: di film, ma anche di quella mela morsicata, chiaro riferimento a computer e cellulari, e probabile strumento di suicidio per Alan Turing, considerato tra i padri dell’informatica. E come dimenticare il veleno fatale per Biancaneve? E ricorda due suicidi celebri. Il primo è del passato e riguarda Cleopatra. Il secondo è stato definito il più bel suicidio al mondo. Riguarda Evelyn McHale, che il 1° maggio 1947 a 23 anni si lanciò dall’86º piano dell’Empire State building. Finì sul tettuccio di una limousine delle Nazioni Unite, parcheggiata sulla 34esima strada. Il suo corpo appariva intatto, come se dormisse. Un fotografo che passava di lì la immortalò e lei, che voleva l’oblio, è diventata un’icona, ancor oggi ricordata. E ancora una volta, come già successo più e più volte, di lei si parla in una pièce: proprio in questa.

Produzione AltaLuce Teatro rappresenta la seconda volta in questa stagione che Elizabeth Annable interpreta una pièce in cui si parla di morte. Ma in entrambi i casi il tema è trattato con humour e leggerezza.

(Nella foto, Elizabeth Annable e Cinzia Brugnola, protagoniste di Di morte e altre idiozie, produzione AltaLuce Teatro, dove ha debuttato)

Di morte e altre idiozie

Testo e regia Silvia Beillard

con Elizabeth Annable e Cinzia Brugnola.

Musiche originali Fabrizio Rabbolini | scenografia e costumi Elena Borghi

produzione AltaLuce Teatro

durata: 60 minuti senza intervallo.

A Milano, AltaLuce Teatro, 14 e 15 aprile – ore 20:30, 16 aprile 2023 – ore 17:30 (prima nazionale)