Francesco Centorama a il Teatro Fuori Porta foto di Josselyn Andrea Castro Valarezo

Il Teatro Fuori Porta raggiunge 23 località della Lombardia

Oltre le porte del Piccolo Teatro, aldilà dei confini di Milano c’è ancora teatro. È il Teatro Fuori Porta, progetto promosso dal Piccolo Teatro di Milano con il contributo di Regione Lombardia, che si propone di incontrare le persone nella loro vita quotidiana per portare la voce del teatro, come anticipa Lanfranco Li Cauli, Direttore Generale del Piccolo.

Il Teatro Fuori Porta, alla seconda edizione, inizia il 2 ottobre 2025 da Sondrio per concludersi il 9 dicembre a Mortara. In questi due mesi di programmazione in 23 comuni di 10 province lombarde sono previsti 60 appuntamenti a carattere teatrale con attori che lavorano abitualmente con il Piccolo, ospitati in questo caso in spazi che non hanno vocazione teatrale. È un progetto che si propone di «promuovere e consolidare, nel territorio lombardo, un processo di avvicinamento e partecipazione ai linguaggi dello spettacolo dal vivo. Muovendo dalla convinzione che la cultura e il teatro, in particolare, in quanto rito collettivo per eccellenza e ideale spazio di confronto della comunità, siano cruciali per lo sviluppo di un territorio».

Il Teatro Fuori Porta raggiunge anche gli abitanti di piccole località che, magari per la prima volta, potranno vivere una doppia esperienza. Da un lato è la possibilità di scoprire la magia dello spettacolo dal vivo. Insieme è anche l’occasione, attraverso la voce di alcuni attori, di un incontro con le parole di alcuni autori diversi tra loro.

Così Arianna Scommegna propone un reading da La Storia di Elsa Morante, secondo un adattamento da lei studiato per esaltare la capacità di questo capolavoro di parlare, dando voce e dignità agli “ultimi”, schiacciati dalla grande storia. Succedeva allora, succede ancora oggi.

Altre parole che ci parlano ugualmente dell’oggi sono quelle di Turgenev, di cui Fausto Russo Alesi ha realizzato un adattamento con il titolo di Mumù. Raccontando una forma di ingiustizia sociale induce a riflettere sulle nuove modalità con cui la schiavitù esiste ancora oggi. Così quello di Mumù è un grido contro ogni forma di oppressione. Un grido che ci riguarda ancora.

Federica Fracassi attraversa i Sillabari di Parise per raccontare una Italia affascinante, ma che forse non c’è più. Francesco Centorame torna, per il secondo anno consecutivo, con Io quella volta lì avevo 25 anni, tratto dall’ultimo testo in prosa di Gaber e Luporini, proponendo un racconto sul nostro Paese, dagli anni ‘40 a oggi, che dà voce a illuminanti e ironiche riflessioni sull’essere umano.

A completare il programma sono momenti di incontro. È previsto un workshop dal titolo Ad alta voce, che si propone di migliorare la capacità dei partecipanti di leggere ad alta voce. Altri appuntamenti, dal titolo A scuola di teatro, si propongono di creare un incontro tra gli studenti e quattro personaggi teatrali, tali da indurre più riflessioni su tematiche chiave del nostro contemporaneo. Si parla di Re Lear per affrontare con Daniele Cavone Felicioni il tema della degenerazione. Con Galileo insieme a Michele Dell’Utri ci si chiede come si divulga la scienza. Antigone con Giulia Trivero diventa occasione per affrontare il tema della giustizia. Con La Maria Brasca la riflessione riguarda l’autodeterminazione femminile: se ne parla con Diana Manea.

È dunque un incontro con il mondo del teatro decisamente sfaccettato. Risultato anche della intenzione del Piccolo, Teatro per tutti, di raggiungere un pubblico nuovo, andarlo a cercare per coinvolgerlo e farlo appassionare allo spettacolo dal vivo. Insieme, come ricorda Claudio Longhi Direttore Artistico del Piccolo, emerge «la forza aggregativa del teatro nel favorire processi di inclusione e cittadinanza attiva». È una filosofia che sta caratterizzando in particolare questo inizio della nuova stagione 2025-2026. Dapprima è stato il festival Immersioni, promosso da mare culturale urbano in collaborazione con il Piccolo. Ideato e diretto da Andrea Capaldi ha coinvolto e dato voce alle periferie milanesi. Il Teatro Fuori Porta ora raggiunge la Lombardia oltre Milano, toccando località di dimensioni differenti di 10 province della regione.

Questi i 23 comuni coinvolti: Brunate, Como, Cantù, Oggiono, Casatenovo, Carate Brianza, Monza, Brugherio, Saronno, Varese, Besozzo, Ponte in Valtellina, Sondrio, Lovere, Bergamo, Brescia, Salò, Desenzano del Garda, Mantova, Castiglione delle Stiviere, Vigevano, Mortara, Lodi.

(Nella foto di Josselyn Andrea Castro Valarezo, Francesco Centorame in Io quella volta lì avevo 25 anni per il Teatro Fuori Porta)