«L’eterno classico shakespeariano che riflette la cronaca di oggi» così viene annunciato l’Otello, che debutta a Verona il 10 luglio e replica l’11 luglio con la regia di Giorgio Pasotti e la drammaturgia di Dacia Maraini.
Nelle varie edizioni l’Otello è stato visto come l’espressione della sete di potere di Iago, che fa leva sulla insicurezza di Otello. Anche come derisione del diverso, del Moro condottiero vincente e dunque uomo di potere. Questa edizione ci riporta al tema della gelosia, oggi particolarmente attuale. Insieme sottolinea la difficoltà di far accettare delle scelte non tradizionali, come fa Desdemona sposando il moro Otello. Si sottolinea così l’attualità della storia messa in scena da Shakespeare, pur a secoli di distanza.
«Dopo un tempo così lungo quest’opera ci mette ancora di fronte a una realtà malata e incattivita – è il commento di Giorgio Pasotti -: l’Otello è tragicamente attuale. Proveremo a parlare alla generazione di oggi con una compagnia di giovani attori di straordinario talento. Gli parleremo di quello che accade tutti i giorni con le parole di quattro secoli fa, parole forti, senza tempo, che raccontano la storia di una donna che ha avuto il coraggio di fare la sua scelta, in una società che, come quella in cui viviamo, temeva diversità e differenza, e ne ha dovuto pagare la funesta conseguenza. Un punto di vista poco frequentato, ma che restituisce al dramma una incredibile, cruda modernità».
Desdemona, si legge nella presentazione di questa edizione, aveva sposato Otello, lo straniero, il moro, per amore, contro i cliché dell’epoca. «Lo aveva voluto reclamando libertà di scelta e autonomia, lottando con il padre perché lo accettasse. Otello, incapace di gestire le emozioni, capitano coraggioso e leale, ma marito insicuro e geloso. Forse lei era troppo: troppo bella e troppo ingenua, troppo sicura del suo amore e dell’amore di lui. Così Otello la uccide e poi mette fine alla sua stessa vita, per gelosia e per possesso, come gli uomini di oggi e come gli uomini di domani in questa società patriarcale, se non si educano le nuove generazioni.
Ma cosa succede quando l’amore si trasforma in controllo? Quando il desiderio di libertà viene soffocato dal bisogno di possesso? E soprattutto: possiamo ancora imparare qualcosa da Otello?».
Questa edizione dell’Otello con la regia di Giorgio Pasotti, in scena nel ruolo di Iago vede Giacomo Giorgio, nel ruolo di Otello. Debutta il 10 e 11 luglio al Teatro Romano di Verona in occasione del festival “Estate Teatrale Veronese”. Va poi in scena a L’Aquila il 13 luglio, presso la Scalinata San Bernardino per la rassegna estiva “I Cantieri dell’immaginario”.
La lunga tournée teatrale toccherà in seguito i principali teatri italiani, in cui porterà il logo di L’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026, come ambasciatrice di un progetto di ricostruzione e di rinascita.
(Nelle due foto affiancate Giacomo Giorgio e Giorgio Pasotti nell’Otello di Shakespeare)