Romeo Castellucci performance in Triennale

Il bianco è abbacinante. In questo bianco è come immersa la performance ideata da Romeo Castellucci. Tutto avviene tra lunghe pareti, bianche come il pavimento e il soffitto. Sono pareti che sembrano risuonare ogni momento in modo differente. Perché il suono origina da un movimento continuamente ripetuto. Sempre uguale, ma con effetti ogni volta differenti. In fondo a questo parallelepipedo bianco – il Salone d’Onore di Triennale -, una lunga sbarra dorata appesa al soffitto risuona continuamente grazie al movimento di alcune ragazze che si alternano gettandovi contro i lunghi capelli.

Tutto dunque è luce, colore bianco, suono, per una performance Senza Titolo, che lascia senza parole gli osservatori, coinvolti in una esperienza ancora una volta diversa. Ma che sempre chiama in causa spazio e movimento, luce e suono, assenza di tinte e di parole. E lascia a chi guarda la voglia di andare oltre, libero di leggervi ciò che il sentimento gli suscita. Certo non indifferente, ma indotto a porsi interrogativi. Magari ripensare a precedenti performance dello stesso autore, che, come successo a chi scrive queste note, avevano entusiasmato.

Romeo Castellucci ha ideato la performance per celebrare i 100 anni della Triennale, di cui da gennaio 2021 è Grand Invité. E lo sarà fino alla fine del 2024. Al momento della presentazione Stefano Boeri, Presidente dell’istituzione di Milano, aveva sottolineato la voglia di lavorare insieme. Aveva annunciato l’intenzione di «mettere a disposizione la Triennale non solo nella parte teatro, ma in tutta la sua spazialità. Anche nelle architetture e in tutto ciò che anima questa istituzione, invitando Romeo Castellucci a sviluppare suggestioni rispetto alla programmazione della Triennale».

(Nelle due foto affiancate, Romeo Castellucci ritratto da Francesco Raffaelli)

Senza Titolo

di Romeo Castellucci / cura del movimento: Gloria Dorliguzzo / elaborazione del suono: Nicola Ratti.

Una produzione di Triennale Milano e Societas commissionata in occasione del centenario di Triennale Milano.

A Triennale Milano dal 2 al 7 maggio 2023 (prima assoluta)