Uomo solo in fila visto al Teatro Gerolamo | Recensione

Il suo personaggio si chiama Pasquale e già questo è occasione di ironia per Maurizio Micheli. E’ il protagonista di Uomo solo in fila andato in scena a Milano al Teatro Gerolamo. Risate assicurate, come già con il suo Mi voleva Strehler, diventato un grande classico del divertimento e che aveva debuttato proprio al Gerolamo.

La scena è semplicissima, con una fila di sedie (genere spartano). Qui Maurizio Micheli Pasquale attende che venga chiamato il suo numero in una agenzia di Equitalia. Mentre una voce chiama improbabili numeri a 4 cifre, inizia giocando con i nomi, a partire da Domodossola, che sembra creata apposta per lo spelling quando va nominata la D. Segue, in un continuo crescendo, un fuoco di fila di battute, considerazioni, pensieri mai scontati e invece sempre capaci di far ridere. Ma anche di far riflettere, perché tra una battuta e l’altra si parla di inquinamento, deforestazione, mancanza di passione politica: sembrano intrusi, ma non lo sono.

Basta una parola perché diventi occasione per accennare una canzone. Così le parole si alternano a canzoni, interpretate insieme a Gianluca Sambataro al pianoforte, altrettanto bravo. Il suo è un excursus – risate sicure -, da nord a sud, con i diversi accenti regionali, con anche imitazioni di Vasco Rossi, di Mal. Non si salva nessuno – e strali che vanno a segno e battute si mixano piacevolmente -, dai ricchi e i poveri, le barche e il cachemire, i terremoti, slogan e simboli e quando cita lo striscione che ha letto – Marina di Cecina dice no alla invasione sovietica dell’Afghanistan – non si può non ridere. E ancora, parla di pubblicità, di tivù, del buco dell’ozono, per ricordare solo alcuni dei momenti divertenti, mai studiati per offendere e senza cadute nell’ovvio o nel volgare. E poi? Conviene abbandonarsi al fluire della comicità, fatta di parole e canzoni.

Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Gerolamo, nel pieno centro di Milano. E’ il teatro che, dopo una lunga chiusura, è stato riaperto nel 2017, dopo la ristrutturazione che ha conservato lo stile originale con le due file di palchi e il loggione in galleria. Sipario, poltroncine, palchi: tutto è in verde, che Artaud considerava il colore del teatro.

Uomo solo in fila

I pensieri di Pasquale

di e con Maurizio Micheli

al pianoforte Gianluca Sambataro

regia di Luca Sandri

scene Fabio Cherstich, foto di Francesco Bozzo

produzione Teatro Franco Parenti

a Milano al Teatro Gerolamo (piazza Beccaria) dal 19 al 22 maggio 2022