2 giugno Festa della Repubblica anche le donne votano Foto con IA

2 giugno festa della Repubblica, anche le donne votano

2 giugno: festa della Repubblica votata 79 anni fa, a coronamento della lotta di Liberazione dal nazifascismo, di cui quest’anno ricorre l’80°, come ha ricordato Sergio Mattarella nel suo messaggio in occasione della importante ricorrenza da festeggiare. Il 2 giugno 1946 in Italia segna anche la prima volta a livello nazionale in cui anche le donne hanno potuto esprimere la loro volontà attraverso il voto. Da allora molti progressi sono stati fatti per quanto riguarda la condizione femminile. Alcune sono state conquiste del ’68, ma non tutte. Ne vogliamo parlare attraverso alcuni spettacoli andati in scena in questa stagione teatrale. In alcuni di questi la condizione delle donne non è al centro dello spettacolo, ma affiora, inducendo a delle considerazioni.

1759, contea sperduta nell’Inghilterra rurale. L’Empireo ha al centro una storia lontana nel tempo in tutti i sensi. Per questa vi rimandiamo alla recensione dello spettacolo uscito a gennaio con la regia di Serena Sinigaglia. Qui ci interessa sottolineare quanto si sente in scena: sappiamo più della cometa di Halley che del corpo delle donne. Queste devono emettere un giudizio: vi arrivano all’unanimità, ma il giudice non vi presta alcuna attenzione. A questo punto pare inutile aggiungere alcun commento.

1930 – ottobre 1943, a Roma. Paola Minaccioni con Elena la matta ci racconta una donna che non accetta di essere semplicemente una brava moglie e madre: per lei la libertà è importante. Per questo viene bollata come matta e non viene creduta quando informa i capi della comunità ebraica di aver saputo che i tedeschi hanno una lista di 400 famiglie da deportare.

1965, Italia. Giuliana, la protagonista di Ti ho sposato per allegria – questa stagione Marianella Bargilli -, si racconta senza filtri. Attraverso le sue parole Natalia Ginzburg, autrice della bella pièce, in realtà parla con lievità e naturalezza di aborto, divorzio, matrimonio in Comune, convivenza fuori dal matrimonio, psicanalisi, in un’epoca in cui tutto questo non era realtà quotidiana.

1965, Sicilia. Oliva Denaro ha per protagonista una donna che disse no a chi, dopo averla violentata, voleva farla sua per sempre con il matrimonio. Il «no» che grida Ambra Angiolini in scena è forte, privo di incertezze, anche se viene da una ragazzina di un paese siciliano. Ancora più forte risulta perché, pur con nomi diversi, questa è la storia vera di Franca Viola. Dal suo «no» è iniziato un processo di rinnovamento nel Paese, durato però molti anni. Solo nell’agosto 1981 non è più ammesso il matrimonio riparatore, fino ad allora previsto per legge. Bisognerà poi aspettare il 1996 perché il reato di stupro non sia più considerato contro la morale, ma reato contro la persona.

2015. È di quell’anno l’aberrante sentenza al centro di Wonder Woman, regia di Antonio Latella. La leggono quattro attrici, quattro donne decise a non farsi più dilaniare. Tre giudici donne assolvono un gruppo di violentatori perché la ragazzina vittima dello stupro, origine peruviana, era troppo brutta. Affermano che la ragazza doveva essere consenziente, perché non in grado di attirare interesse e desiderio. Dimostrano così di non capire che lo stupro nasce dalla voglia di affermare il proprio potere: voglia di umiliare, non desiderio.

Cinque spettacoli, dicevamo, da cui traspare la condizione delle donne in epoche differenti: non necessariamente questa è al centro dello spettacolo, ma certo è implicita e la si può cogliere. Appare evidente che negli anni molti passi sono stati fatti, ma molti ne restano ancora da fare. Così questo 2 giugno ricordando sia la festa della Repubblica, che il diritto delle donne di esprimere la propria volontà, deve contenere anche l’auspicio che la libertà delle donne non possa mai più essere calpestata.

Per chi ha voglia di rinverdire il ricordo degli spettacoli e approfondire tema e situazione in cui questo si muove rimandiamo alle relative recensioni degli spettacoli:

L’Empireo

Elena la matta

Ti ho sposato per allegria

Oliva Denaro

Wonder Woman

(Con la foto realizzata con IA vogliamo ricordare che le donne il 2 giugno hanno potuto esprimere la loro volontà votando per la prima volta. Attraverso alcuni spettacoli parliamo della condizione delle donne in epoche differenti)